Otto morti e otto feriti: è questo il bilancio della strage avvenuta ieri sera ad Amburgo, in Germania. Un uomo ha fatto irruzione all’interno di una sala di culto di testimoni di Geova, esplodendo diversi colpi di arma da fuoco. L’episodio è accaduto in via Deelböge, nel quartiere Alsterdorf, dov’era in corso un evento religioso della comunità. A compiere la strage sarebbe stato un ex membro della stessa. La polizia ha affermato di presumere che tra i morti ci sia anche l’attentatore.
L’evento religioso in via Deelböge sarebbe iniziato intorno alle 19. Due ore dopo, intorno alle 21:08, sono stati chiamati i vigili del fuoco e la polizia. I testimoni hanno riferito di colpi di arma da fuoco.
Stando alla stampa locale, l’equipaggio di un’auto di pattuglia che si trovava nei pressi del luogo del delitto ha trovato un quadro terrificante all’interno dell’edificio. Secondo le prime ricostruzioni, l’autore non sarebbe fuggito ma avrebbe aperto il fuoco sui membri della comunità e poi avrebbe puntato la pistola su se stesso quando è arrivata la polizia.
Il sindaco di Amburgo Peter Tschentscher ha definito “scioccanti” le notizie in merito alla strage. “Le mie più sentite condoglianze ai familiari delle vittime”, ha scritto su Twitter. Il primo cittadino ha spiegato che le forze dell’ordine “stanno lavorando alacremente per rintracciare l’autore o gli autori e chiarire il movente”. Ha poi invitato cittadini a seguire le istruzioni della polizia di Amburgo.
Secondo Hamburger Abendblatt, la sparatoria sarebbe il crimine più sanguinoso avvenuto ad Amburgo negli ultimi decenni. Il precedente ricordato risale infatti al novembre del 1996, quando uno sfruttatore e i suoi complici fecero irruzione in una casa di appuntamenti in Budapester Strasse e aprirono il fuoco. Morirono due persone e sei rimasero ferite.
Foto da Ansa