Nel trentennale della strage di via D’Amelio, anche Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, interviene a commentare la ricorrenza. Un ricordo che si unisce alla richiesta di verità sulla morte di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta.
“Nel ricordare oggi Paolo Borsellino, il suo straordinario esempio di uomo e di magistrato, il suo sacrificio torniamo a chiedere la verità piena sulla sua morte e sulla morte dei suoi agenti di scorta Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e Agostino Catalano”. Così dice il presidente della Fondazione Falcone.
“Da cittadini abbiamo il dovere di non rassegnarci, di continuare a pretendere che sia fatta luce su uno degli episodi più gravi della storia recente: lo dobbiamo ai nostri caduti e al nostro Paese. Il tempo trascorso non sia un alibi per nessuno“.