La stretta dei governatori e dei sindaci: coprifuoco e chiusure in ordine sparso

Da Nord a Sud sindaci e presidenti di Regione valutano le misure da prendere, chiusure di strade e piazze nelle grandi città per limitare la movida

La “strategia diversa” di questa seconda fase del contagio da Covid l’ha spiegata in uno dei suoi interventi il presidente Conte: «Con un sistema di monitoraggio molto sofisticato – ha detto – si stanno definendo misure restrittive ma localizzate. Dobbiamo entrare nella prospettiva che possono essere disposte a livello territoriale da presidenti di Regione e sindaci laddove la situazione critica diventi particolarmente preoccupante». Anche il Viminale è intervenuto con una circolare  inviata ai Prefetti dal capo di Gabinetto, Bruno Frattasi, fornendo alcune indicazioni sui profili attuativi del Dpcm sulle misure anti-covid. 

CHIUSURA PARZIALE DI STRADE E PIAZZE, CON ACCESSO A NUMERO CHIUSO

Tra queste, anche la possibilità di prevedere “una chiusura parziale delle strade o delle piazze, restringendo, cioè, l’accesso senza interdirlo totalmente, con il contingentamento degli ingressi”, ovvero accessi “a numero chiuso”. I sindaci dovranno informare con “adeguati mezzi comunicativi”, sia le associazioni di categoria, sia la cittadinanza interessata, della chiusura di piazze e vie a rischio assembramento. Ci saranno margini di flessibilità sul rispetto degli orari e per i controlli, se necessario, è previsto anche l’ausilio dell’esercito.

LE REGIONI CHE SI TUTELANO

Alcune Regioni si stanno già tutelando, prevedendo, ulteriori strette e provvedimenti di zone rosse.  Per ora non si parla di lockdown esteso ma, grazie anche a quanto consentito dall’ultimo dpcm, di chiusure restrittive e localizzate, come ha deciso di fare la Regione Lombardia, e come sta facendo anche la Regione Piemonte, che renderà off limits nel fine settimana i centri commerciali non alimentari. In Campania,  come la Lombardia,  sono state approvate ordinanze per proclamare il coprifuoco a partire da venerdì dalle 23 alle 5 del mattino. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha confermato al governatore l’invio immediato di 100 militari a supporto dei controlli sul territorio e per il rispetto delle ordinanze anti-Covid.

SI TUTELANO ANCHE LE GRANDI CITTÀ

Chiusure sono previste anche nelle grandi città, decisioni che del resto erano nell’aria da giorni: riguarderanno per ora vie e piazze della movida di Roma e Torino. Quindi stop di tutti i locali a mezzanotte e la chiusura dei centri commerciali durante il fine settimana, con la sola eccezione dei negozi con prodotti di prima necessità e le farmacie. Chiusura poi alle 24, in linea con quanto annunciato da Palazzo Chigi, dei locali pubblici, con il fine annunciato più volte di evitare assembramenti. Il Liguria da lunedì ci sarà il divieto totale di assembramento ovunque nell’intero territorio per bloccare la crescita del contagio. Anche in Puglia il governatore Emiliano chiede provvedimenti sulla didattica a distanza.

MINI LOCKDOWN  NEI PICCOLI CENTRI

Molto attivi anche i sindaci dei piccoli centri, come Sestu, in Sardegna, dove c’è una impennata di casi coronavirus, passati da 15 a 37 in pochi giorni. Sono stati chiuse le scuole, gli asili, i baby parking, le palestre, le biblioteche e le piazze attrezzate con giochi. E fino al 29 sono state sospese anche le manifestazioni culturali e sportive e tutti gli eventi pubblici e privati. Restrizioni anche in Alto Adige, a Trento, Altamura in Puglia, ma anche nella penisola Sorrentina,  dove fino al 24 ottobre si effettuerà un controllo serrato per stanare possibili contagiati.