I prezzi di una stanza singola a Palermo sono aumentati del 18%. A dirlo è il rapporto di immobiliare.it, che passa in rassegna i dati relativi agli affitti delle camere agli studenti universitari.
La città più cara d’Italia si conferma Milano, dove una singola costa in media 626 euro al mese (+1% rispetto al 2022). Segue Bologna (482 euro, +8%), che sorpassa Roma, stabile a 463 euro. In quarta posizione c’è Firenze con 435 euro. A Modena e Bergamo gli affitti sono rispettivamente di 412 e di 411 euro. Sopra i 400 euro anche Padova (404) e Verona (401).
A chiudere la top 10 sono Venezia (396 euro) e Brescia (385 euro). E Palermo? Il capoluogo siciliano vede i prezzi di una singola in aumento del 18%.
Per quanto riguarda le camere doppie, anche qui il primato è di Milano, con 348 euro. Al secondo posto c’è Roma con 272 euro. Terza posizione per Napoli, a 258 euro. Seguono Firenze (255 euro) e Bologna (249 euro). Sesta Padova a 231 euro, settima Modena con 226 euro di media. Tra i 220 e i 210 euro, infine, le città di Torino, Verona e Pavia.
“I prezzi di una stanza singola a Palermo sono aumentati del 18%. Le istituzioni come vogliono garantire il Diritto allo Studio?”. È ciò che si chiede UDU Palermo – Unione degli Universitari. “Il rapporto di immobiliare.it conferma che la situazione del caro affitti per gli studenti e le studentesse dell’ateneo palermitano sta diventando sempre più grave. Il report, infatti, ci dice che in soli 12 mesi il prezzo di una stanza singola è aumentato del 18% raggiungendo il prezzo di 272€. Ciò costringerà gli studenti e le studentesse a valutare di non intraprendere o continuare il proprio percorso studi, che nel 2023 non può essere più accettabile”.
“Oltre la crescita vertiginosa dei prezzi ci preoccupa l’assenza di politiche da parte delle istituzioni nazionali e regionali per attenuare questa problematica che colpisce gli studenti e le studentesse – prosegue la nota -. Abbiamo avuto solo risposte negative sull’apertura di nuovi studentati, e nessun piano di politiche abitative. Nel frattempo, la situazione, si fa ancora più grave in vista dell’imminente inizio del nuovo anno accademico”.
“A livello nazionale ad oggi, il Ministro Salvini non ha fatto nulla per contrastare il caro affitti. Con l’ UDU – Unione degli Universitari gli avevamo chiesto di intervenire urgentemente sulle agevolazioni fiscali, spostandole dal mercato libero al mercato concordato. Sarebbe stata una misura a costo zero, ma avrebbe aiutato a mantenere sotto controllo i canoni mensili, incentivando gli accordi territoriali. Abbiamo appreso che Salvini vuole aprire un tavolo e auspichiamo di essere coinvolti con la massima urgenza. Porteremo alla sua attenzione le nostre richieste in vista della prossima legge di bilancio”.