Stupri Caivano, la lettera di una delle cuginette allontanata dai genitori: “Mi mancate”
La piccola è stata allontanata dalla famiglia, e si trova ospite in una casa famiglia, e non può incontrare i genitori
Dopo l’orribile vicenda delle due cuginette di Caivano vittime di abusi, la più grande è stata allontanata da madre, padre e fratelli. Ora si trova ospite in una casa famiglia. Da allora non ha potuto ricevere nessuna visita, neanche a Natale. Nessun regalo, neppure una chiamata alla mamma. Perché come spiegato da Il Messaggero, i giudici non l’hanno ancora ascoltata in sede di incidente probatorio, e le sue dichiarazioni, non ancora raccolte per cristallizzare la prova, potrebbero essere condizionate. In queste ore si è saputo di una lettera che la piccola ha fatto recapitare per le festività alla propria famiglia natale, affidata alla stampa dall’avvocato dei genitori Angelo Pisani. Ha fatto arrivare il messaggio alla mamma attraverso la sorellina, ospite della stessa struttura, che ha avuto il permesso di incontrare l’unico fratello maggiorenne,
La lettera della 14enne
Questo il contenuto della missiva, pubblicata dal Mattino: “Cara mamma, da quando mi hanno allontanato da te mi sento sola, ogni giorno penso a quando ci divertivamo io e te e a quanto mi mancano quelle giornate passate insieme ai miei fratelli. Mi manca anche il babbo, mi manca tutto e mi sento morire. Vorrei uscire e incontrarvi, ormai sono mesi che non vi sento ma nessuno potrà prendere il vostro posto perché siete due bravi genitori, mi avete insegnato il rispetto e l’educazione. Comunque non vi preoccupate, basta che qui mi trovo bene, però non vedo l’ora di tornare tutti insieme. Vi voglio bene e lo sapete”.
Perché i giudici hanno allontanato la minore dalla famiglia
A proposito della decisione dei giudici di allontanare la 14enne dai genitori, l’ha spiegato la pm Claudia De Luca: “La minore era ed è esposta, nell’ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psicofisica. Lo stile di vita della minore, che ha ‘favorito’ la perpetrazione del reato ai suoi danni, è senz’altro frutto della grave incuria dei genitori che con ogni evidenza hanno omesso di esercitare sulla figlia il necessario controllo, così esponendola a pericolo per la propria incolumità”.
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