Stupro a Palermo, richiesto l’incidente probatorio per cristallizzare le accuse
L’incidente probatorio evita a chi è stato oggetto di abusi e violenze di dover ripetere tutto nell’eventuale dibattimento
Per cristallizzare le prove dello stupro di gruppo che ha visto una 19enne palermitana vittima di sette ragazzi, la Procura ha chiesto l’incidente probatorio. Il Pubblico Ministero Maria Bambino ha inviato l’istanza al giudice per le istanze preliminari, Monica Guzzardi, che adesso dovrà fissare l’udienza.
Stupro a Palermo: come avviene l’incidente probatorio?
Potranno prendervi parte i sette indagati e i loro legali, che avranno così la possibilità di rivolgere le domande alla ragazza. La procedura dell’incidente probatorio prevede il contraddittorio tra le parti e viene utilizzata in casi del genere per consentire a chi è stato oggetto di abusi e violenze di non dover ripetere tutto nell’eventuale dibattimento. L’audizione si svolgerà in modalità protetta, e non ci saranno contatti diretti fra la parte offesa e i presunti autori della violenza.
Secondo la difesa i video disponibili sono parziali e di breve durata
Secondo la Procura, i sette ragazzi avrebbero abusato a turno della ragazza dopo averla fatta ubriacare alla Vucciria per poi trascinarla a forza al Foro Italico. Oltre alla denuncia della 19enne e ai referti medici, sono a disposizione degli inquirenti anche le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il tragitto dal mercato fino al cantiere abbandonato del collettore fognario del Foro Italico, un luogo isolato per potere agire lontano da occhi indiscreti.
La difesa dei presunti stupratori punterebbe sui video. I legali ne hanno potuto vedere solo due, e secondo loro sono parziali e di breve durata. Invece, secondo i magistrati, “sebbene non rappresentino l’intera evoluzione della violenza sessuale”, conterrebbero però “numerosi elementi a sostegno dell’ipotesi accusatoria, pienamente lineari con quanto dichiarato dalla persona offesa”.