Stupro di gruppo a Palermo, la difesa non si arrende: “Portiamo la vittima in aula”

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Dopo il no ricevuto dal gip, i legali dei ragazzi accusati dello stupro di gruppo a Palermo dello scorso meglio di luglio non si arrendono. La difesa ha chiesto infatti, nuovamente, di portare in aula la vittima 19enne. Il tribunale si è riservato la decisione e ha rinviato il processo al 10 giugno.

Il mistero sul vocale inviato dopo lo stupro

Oltre all’esame della vittima, i legali hanno chiesto anche la convocazione in aula di un amico della giovane che avrebbe dovuto riferire di un messaggio vocale ricevuto dalla ragazza attorno all’una la notte dello stupro. Nel vocale, la 19enne si sarebbe detta tranquilla, comunicando all’amico che si trovava al Foro Italico e che si sarebbero visti poco dopo.

La circostanza, qualora confermata, per i legali degli imputati dimostrerebbe che la ragazza era consenziente, che il rapporto sarebbe stato di natura consensuale e che non ha mai tentato di richiamare l’attenzione dei passanti per farsi aiutare mentre andava con gli stupratori verso il cantiere abbandonato in cui è avvenuta la violenza.