Dodici anni di carcere per cinque ragazzi e dieci anni e otto mesi per Samuele La Grassa per la condotta processuale tenuta. Queste sono le richieste della Procura di Palermo per i sei ragazzi sotto processo accusati di avere stuprato una ragazza diciannovenne all’interno di un cantiere abbandonato al Foro Italico nel luglio del 2023. Un settimo indagato, all’epoca dei fatti minorenne, è già stato condannato a otto anni e otto mesi dal Tribunale dei Minori di Palermo.
Tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato e si sono detti sempre innocenti. A denunciare la violenza sessuale ai carabinieri fu la stessa vittima.
Lo scorso 9 settembre durante un’udienza del processo è stata resa nota una lunga lettera scritta da uno degli imputati, Cristian Maronia il quale ha dichiarato di sentirsi in colpa verso “le donne che amo, mi sento in colpa per aver sbagliato con le donne della mia vita, donne di moralità sana e principi cristiani, mi sento in colpa per aver tradito l’amore e la fiducia della mia fidanzata e, nonostante ciò ha creduto in me, mi sento in colpa con mia madre e mia sorella, per aver tradito il loro affetto”.
Cristian Maronia aveva ribadito la sua innocenza, i rapporti sessuali con la 19enne sarebbero stati “sbagliati” ma “consensuali”. “Sono stato additato – aveva aggiunto il giovane – di non avere avuto pentimento, il mio pentimento è quello che ho appena descritto, ho tradito l’onestà delle donne che amo, il vero pentimento è dolore e, questo dolore a me non sta passando. Detto ciò, ho piena fiducia nella giustizia e, spero che sia fatta giustizia per tutte quelle vere vittime che subiscono giorno per giorno questi atti innominabili”.