Escalation di suicidi nelle carceri in Sicilia, presentato esposto alla Procura di Palermo e Catania

L’isola è al secondo posto come numero di suicidi

detenuto

La situazione all’interno delle carceri in Sicilia, in assenza di progetti, servizi e veri e propri interventi strutturali volti a migliorare l’organizzazione e la convivenza tra detenuti, sta diventando sempre più insostenibile. I dati parlano chiaro: il numero di persone che si sono tolte la vita nelle prigioni siciliane sono in forte crescita rispetto al 2021, già 10 dall’inizio dell’anno (di cui, dato anomalo rispetto alle statistiche, in 2 casi si è trattato di donne), senza contare le morti sospette, con a rischio soprattutto coloro i quali hanno bisogno di assistenza psicologica e psichiatrica. Il Codacons Sicilia ha deciso, pertanto, di squarciare un insopportabile velo di omertà che riguarda l’ambiente carcerario, depositando un esposto/denuncia per istigazione al suicidio alle Procure di Palermo e Catania.

Suicidi nelle carceri, Sicilia al secondo posto

“L’Isola è diventata la seconda regione italiana per numero di suicidi dietro le sbarre”, afferma l’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Codacons, “e con un tasso di suicidi aumentato di almeno venti volte, è emergenza. Il problema si interseca con quello del sovraffollamento, denunciato anche dal garante nazionale dei detenuti, insopportabile per un paese che si dice civile.

Di recente, ci sono stati i casi di Samuele Bua e Roberto Vitale, entrambi 29enni e affetti da turbe psichiche, che si sono tolti la vita in cella al Pagliarelli di Palermo. L’ultimo suicidio è di pochi giorni fa, all’Ucciardone.

É doveroso, quindi, accertare se i suicidi e le morti sospette avvenute nell’ultimo periodo nelle carceri siciliane siano frutto di una subdola coartazione della volontà che abbia determinato o rafforzato il proposito dei detenuti al suicidio, tanto da integrare il reato di cui all’art. 580 c.p. (istigazione al suicidio).

Si tratta di una situazione insostenibile”, conclude l’Avv. Sardella. “Bisogna adottare provvedimenti urgenti. Il ministro della giustizia non può eludere il tema carceri. Lo specchio di un Paese è dato dal modo in cui viene trattata la popolazione carceraria, con persone che devono essere risocializzate e reinserite nella comunità e non indotte al suicidio”.