Riparte il Superbonus 110%. Dopo settimane di stop, grazie alla mediazione del sottosegretario all’Economia Federico Freni, si è giunti all’accordo che ha ridefinito il concetto di responsabilità per la cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. Ogni addebito eventuale sarà indirizzato ai casi di violazione “con dolo o colpa grave” per i crediti maturati successivamente al decreto legge dello scorso novembre, che ha definito l’obbligo di adeguate conformità e attestazioni.
Per i crediti risalenti, invece, al periodo precedente alle misure anti-frode, il governo afferma che la responsabilità – per i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni – sarà rivolta ai “casi di dolo o colpa grave” e sarà richiesta la presentazione di visti di conformità asseverazioni e attestazioni “ora per allora”.
Si sblocca così, finalmente, il Superbonus 110%. Numerose domande sono in stand-by da questa estate. Enea rende noto che alla fine di agosto solo per il Superbonus il numero totale di asseverazioni ammontava a 243.907. In oltre 130 mila casi, si tratta di interventi in edifici unifamiliari; 74.184 caso riguardano unità funzionalmente indipendenti. Infine, i condomini (35.321), cantieri più complessi e dal maggiore investimento economico, pari ad oltre 20 miliardi di euro.
A sottolineare i gravi effetti del blocco era stata l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, che aveva parlato di paralisi degli “interventi di Superbonus già avviati (…) fonte di grandi disagi per le famiglie e le imprese”.
Soddisfazione anche dal mondo delle banche. L’approvazione dell’emendamento al decreto-legge Aiuti bis “è un passo in avanti e può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti di tali bonus. Adesso è importante che l’Agenzia delle Entrate adegui il contenuto della circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli”. Così hanno dichiarato il presidente Abi Antonio Patuelli, e il direttore generale, Giovanni Sabatini.