Superbonus, arriva la mazzata dal Governo: tasse molto più alte in arrivo a brevissimo | Italiani in lacrime
Il Governo italiano ha deciso di imporre un giro di vite sugli immobili che sono stati ristrutturati grazie al Superbonus del 110 per cento
Una batosta, forse però meno devastante per le nostre tasche di quanto si potesse immaginare. Ormai da qualche giorno infuriano le polemiche relative alle intenzioni del Governo italiano di rivedere al rialzo le rendite catastali, con inevitabili aumenti di svariate imposte, l‘Imu in primis.
Del resto l’annuncio nel merito del ministro dell’Economia Giorgetti lascia ben poco spazio alle interpretazioni. In vista della prossima, imminente manovra di bilancio l’esecutivo ha in animo di aggiornare e rivedere gli archivi catastali.
Nel mirino del dicastero dell’Economia sono in particolare le cosiddette case fantasma e tutti quegli immobili che hanno ottenuto un miglioramento strutturale grazie ad interventi di ristrutturazione finanziati da fondi speciali, proprio come il Superbonus.
In soldoni, questo si traduce con un probabilissimo aumento delle imposte sugli immobili e di quelle collegate al possesso della casa. Quando il valore di un appartamento aumenta le conseguenze sono inevitabili: le tasse da pagare saranno necessariamente più alte.
Superbonus, la decisione del Governo Meloni sconvolge milioni di cittadini: i numeri parlano chiaro
Le rendite catastali saranno riviste al rialzo, ma di quanto? La domanda, legittima, ha forse già una risposta: l’aumento dovrebbe aggirarsi intorno al 16-18% nel caso di un solo passaggio di classe, ma è in grado di superare il 30% se grazie alla ristrutturazione il valore dell’immobile in questione sia cresciuto di ben due classi.
C’è ora una doverosa precisazione da fare: la tassa sulla prima casa, la temutissima Imu, si continuerà a non pagare. Anche in caso di una crescita consistente della rendita catastale le prime case non pagheranno nulla.
Superbonus, chi ha la seconda casa si prepari: aumenti da brivido
Gli aumenti potrebbero verificarsi sulle imposte collegate alla prima casa come ad esempio la tassa sull’immondizia, la famigerata Tari. Oppure altre imposte come quella ipotecaria o le tasse sulle compravendite. L’Imu invece è destinato a crescere, forse anche parecchio, sulle seconde case.
Per fare un esempio concreto, chi ad esempio è proprietario di un’abitazione A2 di classe intermedia e paga un Imu di circa duemila euro, potrebbe dover versare una cifra superiore ai duemilasettecento euro se l’immobile dopo i lavori di ristrutturazione finanziati dal Superbonus sia cresciuto di due classi. Una vera mazzata.