Supermercato, questi prodotti NON costano meno, hanno cambiato gli ingredienti con quelli di bassa lega | L’unione consumatori: è una carognata

Supermercato - fonte pexels - palermolive.it

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Si sta facendo strada un fenomeno che ti fa credere di acquistare prodotti di qualità invece si tratta di roba scadente

Negli ultimi anni, l’inflazione ha colpito duramente il settore alimentare, spingendo aziende e produttori a trovare strategie per mantenere i prezzi stabili senza perdere profitti. Dopo la “riduflazione”, che prevede una riduzione delle quantità vendute senza modificare il prezzo, sta emergendo un nuovo fenomeno noto come “cheapflation“. Questa pratica consiste nella sostituzione di ingredienti di qualità con altri più economici, mantenendo invariata la confezione e il prezzo del prodotto.

Il termine “cheapflation” è stato coniato alla fine del XX secolo per descrivere le strategie messe in atto dalle aziende per affrontare le crisi economiche. Oggi, con l’aumento dei costi delle materie prime, questa tattica è tornata in auge, suscitando polemiche tra i consumatori. Il problema principale è che la modifica degli ingredienti non viene sempre comunicata in modo chiaro, portando gli acquirenti a credere di acquistare lo stesso prodotto di sempre, quando in realtà la sua qualità è stata ridotta.

Il fenomeno della cheapflation si sta diffondendo in tutta Europa. Paesi come Germania e Francia hanno già introdotto regolamenti che obbligano i produttori a segnalare in modo evidente eventuali modifiche alla composizione dei prodotti. L’obiettivo è garantire ai consumatori maggiore trasparenza sugli acquisti, evitando che vengano ingannati da confezioni che nascondono variazioni qualitative.

Per affrontare questa situazione, il governo spagnolo ha avanzato una proposta di modifica della Legge generale per la difesa dei consumatori e degli utenti. La nuova normativa mira a rendere obbligatoria la comunicazione di qualsiasi variazione nella quantità o qualità di un prodotto preconfezionato, nel caso in cui il prezzo rimanga invariato. Questa proposta, tuttavia, ha sollevato alcune critiche, poiché i meccanismi di comunicazione previsti potrebbero non essere sufficientemente chiari per i consumatori.

L’appello dell’OCU per maggiore trasparenza

L’Organizzazione dei Consumatori e degli Utenti (OCU) ha chiesto modifiche più stringenti alla legge, affinché le aziende siano obbligate a informare in modo chiaro e leggibile quando un prodotto subisce una riduzione di qualità o quantità. Secondo l’OCU, queste informazioni dovrebbero essere riportate non solo sulla confezione, ma anche nei punti vendita, affinché i consumatori possano essere consapevoli delle modifiche prima dell’acquisto.

Uno degli aspetti più critici della cheapflation è la difficoltà per i consumatori di accorgersi delle variazioni. Spesso, i cambiamenti nelle ricette o nei componenti degli alimenti avvengono senza alcun annuncio, sfruttando il fatto che la maggior parte delle persone non legge le etichette nel dettaglio. Per questo motivo, è fondamentale che le modifiche siano segnalate in modo evidente, con avvisi chiari sia sulla confezione che sugli scaffali dei supermercati.

Supermercato - fonte pexels - palermolive.it
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Le conseguenze della Cheapflation per i consumatori

La sostituzione di ingredienti con alternative più economiche non influisce solo sul gusto dei prodotti, ma può anche avere ripercussioni sulla salute. Alcuni ingredienti di qualità inferiore possono contenere più conservanti, zuccheri o grassi poco salutari. Inoltre, chi soffre di allergie o intolleranze alimentari potrebbe essere esposto a rischi se le modifiche non vengono segnalate adeguatamente.

Il dibattito sulla cheapflation è destinato a crescere, poiché sempre più consumatori si rendono conto dei cambiamenti nei prodotti che acquistano abitualmente. L’introduzione di normative più severe e una maggiore consapevolezza da parte degli acquirenti potrebbero portare a una maggiore trasparenza nel settore alimentare. Nel frattempo, la migliore difesa resta quella di leggere attentamente le etichette e confrontare i prodotti per evitare di cadere in queste strategie commerciali.