Il primo gennaio 2023 in Italia erano 22mila i cittadini che avevano compiuto 100 anni. Un numero mai visto nella storia del nostro Paese. Secondo i dati dell’ultimo rapporto annuale dell’Istat, gli ultracentenari italiani erano duemila in più rispetto 2022. Una crescita esponenziale, considerando che cento anni prima, nel 1923, solo 110 cittadini erano riusciti a festeggiato il centesimo compleanno. In uno studio in zone dove abbondano i “grandi vecchi”, in Sardegna, Inghilterra e Galles, tanti ultracenteneri hanno assicurato che il segreto per arrivare a questo traguardo è contenuto in poche semplici regole alla portata di tutti. A cominciare dall’attività fisica: 150 minuti a settimana, dedicati a una camminata veloce o a fare le scale, oppure nuotare o andare in bici. Queste attività possono ridurre il rischio di depressione e demenza, di malattie cardiache, ma anche dell’ictus, del Parkinson e alcuni tipi di cancro.
Inoltre i dati dell’Ons, Office for National Statistics, confermano anche un aspetto già indagato a proposito dei sardi che hanno compiuto 100 anni. Nelle zone costiere c’è la percentuale più alta di centenari. Forse perché, ipotizzano gli esperti inglesi, favoriscono uno stile di vita all’aperto, più attivo e ricco di relazioni sociali e riducono quindi lo stress che si accumula in genere a causa dal caos e dal traffico delle grandi città.
Oltre alla genetica, è quindi il contatto con la natura che può incidere davvero per vivere a lungo. Trascorrere del tempo all’aperto, ribadiscono infatti gli esperti, può migliorare l’umore e aumentare l’autostima, con un impatto positivo quindi anche sulla qualità di vita delle persone e la speranza di raggiungere 100 anni. Ma c’è un altro importante dettaglio: riuscire a dormire bene ogni notte. Il sonno, come noto, è essenziale per preservare la memoria e regolare il metabolismo. Il Servizio sanitario nazionale inglese indica con esattezza la durata minima della dormita per poi riuscire a sentirsi in forma il giorno dopo: gli adulti, in sostanza, dovrebbero riposare tra le 6 e le 8 ore a notte. Inutile dire che una buona dose di longevità la assicura anche l’alimentazione corretta ed equilibrata. Xinyao Liu, nello studio “Quality of Care and Clinical Outcomes”, pubblicato sull’European Heart Journal, calcola che più di 6 milioni di morti in tutto il mondo si potrebbero evitare riducendo l’assunzione di alimenti trasformati o processati. Evitandoli, e aumentando il consumo di pesce, frutta e verdura potrebbero essere ridotte non solo il diabete, ma anche numerose malattie cardiache. La longevità dunque non sembra avere più grossi segreti per gli esperti.
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