Gaetano Scutellaro, l’uomo accusato di avere rubato un Gratta e Vinci da 500mila euro a una donna che l’aveva acquistato nella tabaccheria intestata alla moglie nel centro di Napoli, non solo non l’ha fatta franca, ma è anche riuscito a conquistare la ribalta della cronaca nazionale…nel peggiore dei modi. La classica vicenda che, data in pasto ai social, suscita indignazione, biasimo generale, ma anche ironia e addirittura indulgenza. Dal “non c’è più mondo, non ci si può fidare di nessuno” al più classico dei luoghi comuni “dove poteva capitare se non a Napoli” fino al “posso comprenderlo, l’avrei fatto anche io ma senza farmi scoprire” è stato un fiorire di giudizi. A Palermo, nove anni fa, è accaduto tutto il contrario.
E siccome, prima di scagliare pietre nelle situazioni bisogna trovarsi, chi meglio del tabaccaio Giandavide Ciresi può spiegare quali emozioni è capace di scatenare nell’animo di un uomo, il fatto di ritrovarsi con un gratta e vinci milionario tra le mani senza che il legittimo proprietario se ne accorga. Lui, che invece di agire come Scutellaro, all’anziano signore che credeva di avere vinto 5mila euro, fece notare che in realtà ne aveva vinti ben 5 milioni.
“Tutto dipende dall’educazione che ti è stata impartita – spiega contattato da Palermo Live. Lui che, nel lontano 2012, all’interno della sua tabaccheria di via Oreto, avrebbe potuto cedere alla tentazione, afferma che “ancora oggi, non ho rimpianti, sicuro come sono di continuare ad agire come allora. E’ vero, sbagliare fa parte dell’essere umano, poi però, in determinati contesti, intervengono altri valori che, o ce li hai o non ce li hai. Altre volte è capitato che, per distrazione, un cliente si ritrova a credere di avere vinto una cifra anzichè un’altra ben più importante. Ma il fatto di farglielo notare scatta in automatico senza neanche pensarci”.
“Ricordo ancora quando, durante un controllo, due finanzieri, commentando la notizia uscita sul giornale che metteva l’accento sulla mia onestà, mi dissero che per quella che era la dinamica, se mi fossi impossessato del biglietto non avrei rischiato neanche sei mesi di carcere. Ne sono consapevole, ma la notte preferisco andare a letto con la coscienza pulita.” Infine, alla domanda se ad un’azione tanto bella abbia fatto seguito una forma qualsiasi di gratitudine, la risposta di Ciresi lascia basiti. “No, anzi, sembra paradossale, ma abbiamo perso il cliente, forse intimorito dal pensiero che in cambio di tanta onestà avremmo potuto pretendere qualcosa. Tuttavia non è un problema mio. Mi ha fatto semmai piacere sapere che chi ha vinto al Gratta e vinci fosse una persona anziana e bisognosa”.