“Talebani” anche in Italia: sfregiato e divelto il monumento dei caduti a Nassiriya
Vandalizzato il monumento in onore delle vittime della strage di Nassiriya in Iraq del 2003, in cui morirono 19 militari italiani. Le vedove: «Siamo disgustate e sconvolte»
È solo una coincidenza? Però appare inquietante che nei giorni in cui i talebani si riprendono l’Iran, in Italia, a Torino, dei vandali (chiamiamoli così), abbiano divelto dalla propria sede il monumento ai caduti di Nassiriya. Le vittime della strage del 2003 in Iraq, in cui morirono 19 militari italiani. L’opera, realizzata da Osvaldo Moi, dal 2006 si trovava al Parco Cavalieri di Vittorio Veneto. Sul posto sono intervenute subite le forze dell’ordine che hanno effettuato un primo sopralluogo.
LA SINDACA APPENDINO
In un tweet la sindaca di Torino Chiara Appendino ha comunicato che gli uffici del Comune sono attivi per verificare la possibilità di ripristino del monumento. “Il pensiero mio e della Città torna alle famiglie delle vittime”, ha commentato la sindaca. Il Comune ha fatto inoltre sapere che la Città di Torino ha provveduto questa mattina a recuperare, trasferire in un deposito comunale e a mettere in sicurezza il monumento dedicato ai caduti di Nassirya. Nei prossimi giorni i tecnici comunali verificheranno l’entità dei danni subiti dall’opera per valutare, e poi realizzare gli interventi necessari al suo ripristino. Il monumento è costituito da 19 figure stilizzate che rappresentano le vittime italiane della strage di Nassirya avvenuta il 12 novembre del 2003.
PARLANO LE VEDOVE
Sabrina Cavallaro, vedova del maresciallo Giovanni Cavallaro ha detto: «Sono disgustata. Questo gesto è un’offesa a tutti i caduti, non solo quelli di Nassiriya. È un atto spregevole che fa male all’intera comunità». Le fa eco Tiziana Montalto, vedova del maresciallo Alfio Ragazzi: «Sono sconvolta. I responsabili di questo gesto mi fanno tanta pena. Sapere che i nostri caduti vengono oltraggiati in questo modo è terribile. Non li lasciano in pace neanche ora che non ci sono più». E poi, il punto incandescente, il cretinismo italico e il mattatoio mediorientale che tornano a incrociarsi: «Provo anche molto sconforto per quanto sta accadendo in Afghanistan ─ ha aggiunto la Montalto ─. Ho molta tristezza, sembra che tutto sia stato vano».