Avrebbe chiesto una tangente alla ditta di Partinico che si è occupata dei lavori per la realizzazione di 16 posti di terapia intensiva al Policlinico ‘Martino’ di Messina. Con l’accusa di tentata concussione i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno arrestato l’architetto Daniele Inserra, direttore dei lavori finanziati dall’ufficio del commissario delegato per l’emergenza Covid della Regione Siciliana.
A rendere nota la misura, scattata lo scorso 15 dicembre, è la Procura di Catania. L’indagine è stata condotta dal pool di pm dei reati contro la pubblica amministrazione e i carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania.
L’inchiesta, ancora nella fase iniziale, ha permesso di evidenziare un grave quadro indiziario relativamente alle condotte che sarebbero state poste in essere dall’architetto Inserra. Si parla di “insistenti richieste concussive” nei confronti della ditta incaricata della realizzazione dei lavori, la Leil Costruzioni S.r.l. di Partinico, nel Palermitano. Destinatario delle pressioni il procuratore speciale, che ha denunciato le insistenti richieste di denaro.
L’indagato avrebbe prima posto in essere una “condotta artatamente ostruzionistica” verso la società, non approvandone il prezziario per i lavori di variante. Poi avrebbe esplicitato l’intenzione di approvare i prezzi proposti in cambio della consegna di 35. 000 euro.
Davanti all’opposizione del procuratore speciale, l’indagato avrebbe proposto di mascherare l’esborso di denaro tramite l’affidamento da parte della ditta di una consulenza fittizia ad un tecnico di sua fiducia. Il giorno in cui l’architetto si è recato negli uffici catanesi della Leil Costruzioni, con la copia dell’incarico già firmato dal professionista di sua fiducia, ha trovato però ad attenderlo i carabinieri.
Pur non rispondendo alle domande del gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Inserra ha ammesso a propria responsabilità per gli addebiti. Il giudice ha dunque convalidato l’arresto e disposto i domiciliari.