Tassa sugli extraprofitti, la verità è che saranno colpiti i più poveri (di nuovo): ecco cosa non ti dicono dal Governo | Batosta in arrivo
La discussione all’interno della maggioranza di governo sulla manovra finanziaria è sempre più accesa. E si avverte una profonda spaccatura
Fibrillazioni e rischi concreti di una spaccatura decisiva. Sembrava uno scenario da romanzo fantasy fino a qualche settimana fa, sta diventando un’eventualità sempre più concreta. Tutto ruota intorno al dibattito in corso, sempre più serrato, all’interno della maggioranza di governo in merito all’imminente manovra finanziaria da approvare entro la fine del 2024.
Una legge fondamentale che determinerà la politica economica del nostro Paese per i prossimi anni. Le discussioni, sempre più accese, hanno assunto la forma di un’aspra polemica che vede coinvolti due delle tre forze politiche che sostengono il Governo presieduto da Giorgia Meloni.
Stiamo parlando di Lega e Forza Italia che stanno dibattendo da giorni su una questione dirimente: i famigerati extra profitti, da tassare secondo Matteo Salvini e da non toccare per Antonio Tajani.
Il leader della Lega nel corso del recente e discusso raduno di Pontida ha tuonato minacciando di voler tassare l’extra profitto di alcuni soggetti non meglio identificati. “Non sono gli operai e il ceto medio a dover pagare i costi della crisi“, l’annuncio del ministro dei Trasporti.
Tassa sugli extra profitti, di che si tratta: la risposta è allarmante
Non si è fatta attendere la replica del ministro degli Esteri e numero uno di Forza Italia: “Non è giusto bastonare chi ha successo“, la risposta tanto stringata quanto decisa. Al di à delle visioni evidentemente diverse, c’è una questione di fondo che nessuno è riuscito a comprendere.
Non è dato sapere infatti, ad oggi, quali sarebbero gli extra profitti da tassare. Il numero due della Lega, Crippa, ha fatto riferimento a quelli realizzati dai più importanti istituti bancari. “Deve pagare chi ha giocato con i tassi di interesse“.
Tassa sugli extraprofitti, lo scontro è inevitabile: alla fine pagheranno gli stessi di sempre?
Al netto della diatriba in corso tra leghisti e forzitaliani il dubbio è legato alla reale volontà di tutti di evitare qualsiasi forma di accanimento nei confronti dei ceti più deboli. I lavoratori dipendenti e i ceti medio-bassi rischiano ancora una volta di subire l’assalto alla diligenza.
La speranza che finalmente a pagare di più siano soprattutto i più ricchi sembra destinata a spegnersi per l’ennesima volta. Non resta a questo punto che osservare gli sviluppi della dialettica all’interno della maggioranza.