Tasse evase: i commercianti morosi rischiano la sospensione della licenza

Tasse evase, arriva la stretta per i commercianti morosi. È stato riattivato il regolamento anti evasione sospeso durante la fase calda della pandemia

Durante la pandemia, per andare incontro alle difficoltà dei commercianti danneggiati dalle chiusure imposte dai decreti, l’amministrazione comunale aveva sospeso il regolamento anti evasione. Un provvedimento approvato dal Consiglio comunale ad ottobre 2020. Ma adesso che le casse sono vuote, da Sala delle Lapidi è arrivato l’ok per la riattivazione delle procedure di recupero delle tasse evase. Per questo potrebbero esserci guai seri per i commercianti che non hanno pagato i tributi locali.

Infatti, in base alle regole che il Consiglio comunale ha prima approvato, poi sospeso e ora riattivato, rischiano di vedere la sospensione di licenze, autorizzazioni e il diniego di un rinnovo di concessione. Nel piano di riequilibrio da approvare entro la fine di gennaio al posto del dissesto, uno dei capisaldi è quello del recupero delle tasse evase, eluse o che scontano una enorme morosità. Come la Tari, la tassa sulla raccolta dell’immondizia, dove si riscontrano tassi di morosità impressionanti.

PREVISTA SOSPENSIONE E REVOCA DELLA LICENZA

Adesso verranno passati al setaccio i database, e subito dopo partiranno le lettere destinate agli evasori. Dai dati resi noti dall’ufficio Tributi si riscontra che nel 2021 l’omesso versamento della Tari delle attività commerciali è pari a 18,1 milioni su un totale di 36,6 milioni. Mentre dal 2016 al 2020 la Tari evasa non è mai scesa sotto i 20 milioni. In pratica, in tutta la città, le utenze non domestiche che non pagano la tassa sui rifiuti oscillano tra il 60 e il 70 per cento.

I rioni dove si riscontra la maggiore evasione sono la Zisa e l’Acquasanta. Gli uffici, come da legge, per provare a recuperare le tasse non versate, spulceranno negli ultimi cinque anni. I commercianti morosi avranno 60 giorni di tempo per mettersi in regola o rateizzare il debito. In caso contrario si procederà, dopo ulteriori 15 giorni, alla sospensione dell’attività per tre mesi. E se ancora l’attività commerciale non si metterà in regola sarà revocata la licenza. Inoltre, a chi ha debiti con il Comune non è permesso aprire nuove attività o cedere la licenza. Il regolamento, è bene precisarlo, sarà applicato solo agli avvisi di pagamento mai impugnati e neppure contestati.