Tasse, ora tassano pure quelle: dal prossimo mese la bolletta sarà un mattone | Appena la apri piangi

Tasse - fonte pexels - palermolive.it

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Brutte sorprese sulle bollette energetiche, controlla bene se c’è qualche errore che fa lievitare il costo totale

Esaminare attentamente la propria bolletta della luce e del gas è fondamentale per evitare errori e spese non dovute. Spesso, infatti, le fatture possono contenere inesattezze come importi errati, conguagli eccessivi o servizi mai richiesti. Controllare ogni dettaglio permette di individuare eventuali anomalie e contestarle tempestivamente, evitando di pagare più del dovuto.

Uno degli aspetti più importanti da verificare è la distinzione tra consumi stimati e consumi rilevati. I fornitori, in assenza di letture effettive, possono basare le bollette su consumi presunti, con il rischio di dover poi saldare conguagli molto elevati. Per questo motivo, è consigliabile effettuare periodicamente l’autolettura del gas e assicurarsi che i dati riportati siano aggiornati e realistici.

Un errore comune nelle bollette è l’applicazione dell’IVA anche sulle accise, pratica scorretta che porta a un aumento ingiustificato della somma da pagare. Le tasse non possono essere calcolate su altre imposte, quindi, se si riscontra questa irregolarità, è importante contestare la fattura e richiedere la rettifica.

Può capitare di ricevere una richiesta di pagamento per una bolletta già saldata o, in caso di cambio fornitore, di trovarsi a pagare due fatture nello stesso periodo. In questi casi, è fondamentale controllare gli estremi delle bollette e verificare che il vecchio fornitore abbia cessato la fatturazione nel momento corretto.

Servizi non richiesti e condizioni contrattuali errate

Alcuni fornitori possono addebitare servizi aggiuntivi mai sottoscritti dal cliente, facendo lievitare ingiustamente il costo della bolletta. Un altro errore frequente riguarda l’applicazione di tariffe diverse da quelle pattuite, ad esempio la fatturazione con una tariffa monoraria anziché bioraria o la classificazione errata del cliente come non residente. In entrambi i casi, è necessario segnalare il problema e chiedere una correzione.

Se si riscontrano errori in bolletta, è possibile inviare un reclamo formale al proprio fornitore tramite raccomandata, PEC o modulo online. È importante includere tutti i dati rilevanti, come il codice cliente, il numero della bolletta contestata e le prove dell’errore. Il fornitore ha 40 giorni di tempo per rispondere e, in caso di ritardo, il cliente ha diritto a un indennizzo.

Tasse - fonte pexels - palermolive.it
Tasse – fonte pexels – palermolive.it

Cosa succede dopo il reclamo

Una volta inviato il reclamo, il fornitore deve verificare l’errore e rispondere nei tempi stabiliti dall’Autorità per l’energia (ARERA). Se la contestazione viene accolta, il rimborso deve essere effettuato entro 90 giorni. In caso di mancata risposta o di esito insoddisfacente, è possibile rivolgersi ad ARERA per avviare una mediazione e, se necessario, procedere con un’azione legale.

Per evitare conguagli inattesi, è sempre consigliabile effettuare l’autolettura del contatore e comunicare i dati al fornitore nei tempi previsti. Con i contatori elettronici, la lettura può essere effettuata autonomamente, mentre per i vecchi contatori meccanici è necessario riportare solo i numeri su sfondo nero. Questo semplice accorgimento permette di ricevere bollette basate su consumi reali, evitando spiacevoli sorprese.