Teatro Massimo, il sindacato chiede chiarezza sulla condizione economica

Monica Piazza, segretario nazionale del Libersind Confsal: “È necessario convocare un tavolo per i relativi aggiornamenti sulla situazione economica della Fondazione”

teatro massimo

I lavoratori del Teatro Massimo di Palermo aderenti al Libersind Confsal avanzano precise richieste nell’ambito della vicenda relativa ai tagli alla Fondazione.

Il sindacato ha infatti consegnato un documento ufficiale al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al sovrintendente Marco Betta, al direttore esecutivo Paolo Rizzuto e al direttore del personale Caterina Converso.

All’interno, si chiedono risposte concrete sui finanziamenti 2021-2023 del Comune di Palermo. Si chiede, inoltre, la visione del bilancio 2021 della Fondazione Teatro Massimo; l’esigibilità dei contributi del Comune di Palermo; una data di convocazione dell’assessorato comunale competente per il tavolo tecnico sulla tassa di soggiorno; l’avvio di tavoli di trattativa con la Fondazione sullo stato economico dell’azienda. 

 “Da giorni – si legge sul documento – si apprende a mezzo stampa dei tentativi di recupero di somme attraverso la tassa di soggiorno e di futuri stanziamenti per gli anni 2021/2023 dal Bilancio comunale per i teatri Massimo e Biondo e le altre attività culturali. Si tratta di passaggi burocratici lunghi, farraginosi e soprattutto futuribili”. 

La Fondazione Teatro Massimo – si legge – “non può limitarsi a comunicare attraverso note del Sovrintendente i tagli alla produzione”. 

Fondazione Teatro Massimo: “Necessario convocare un tavolo per gli aggiornamenti sulla situazione economica”

“Il senso di responsabilità da parte dei lavoratori e la fiducia tra il nostro sindacato e il sovrintendente Marco Betta sulla massima tutela nei confronti dei dipendenti, sta permettendo oggi di mettere in scena con relativa serenità la prima di Roberto Devereux”. Così dichiara il segretario nazionale del Libersind Confsal, Monica Piazza. “È necessario convocare un tavolo per i relativi aggiornamenti sulla situazione economica della Fondazione. Inoltre, vogliamo prendere visione del bilancio 2021 e avere certezza degli impegni del Comune, perché non siamo interessati alla bagarre politica. Le istituzioni culturali della città sono un bene essenziale per la comunità e non dovrebbero mai entrare nell’agone elettorale o essere ostaggio di bilanci in bilico dei soggetti finanziatori come Comune di Palermo e Regione Siciliana”.

CONTINUA A LEGGERE