Le indagini per ricostruire gli anni di latitanza di Matteo Messina Denaro continuano. Dopo l’arresto di Andrea Bonafede e Giovanni Luppino, le indagini dei carabinieri del Ros si stanno concentrando su Maria Mesi, ex amante del capomafia, un nome che torna dal passato.
La casa della donna, che nel 2000 era già stata arrestata con l’accusa di favoreggiamento, è stata perquisita, come quella del fratello Francesco. Come 23 anni fa l’accusa è ancora quella di favoreggiamento, il reato per cui entrambi sono stati condannati in via definitiva. Maria solo a 3 anni perché in Cassazione è caduta l’aggravante mafiosa, che secondo i giudici è incompatibile con la sua relazione amorosa con Messina denaro. Nel corso della perquisizione, i militari avrebbero portato via dalla residenza computer e telefoni. Si sospetta che la donna e il fratello avessero mantenuto ancora contatti con il padrino, attraverso la sua famiglia.
Maria Mesi è nata nel 1965. Nei pizzini che il padrino le scriveva la chiamava con un nome in codice: Tecla. Lei invece si firmava Mary o Mariella. Era molto innamorata, e gli regalava profumi e videogiochi. Gli inviava passionali lettere d’amore. In una trovata dai carabinieri c’era scritto: «Vorrei stare sempre con te, ho pensato molto al motivo per cui non vuoi che viva con te e credo di averlo finalmente capito…Ti amo e ti amerò per tutta la vita, Tua per sempre Mari…». La Mesi lavorava alla Sud Pesca, una impresa di conservazione del pesce, di proprietà del fratello di Filippo Guttadauro, Carlo. Il fratello Francesco, invece, e la terza sorella Paola, erano alle dipendenze dell’ingegner Michele Aiello, già condannato a 16 anni per mafia.
L’inizio della relazione di Maria Mesi con il boss è datata 1994. Si incontravano in un appartamento alla periferia di Palermo regalato dai fratelli Graviano. Ma i due avevano anche la disponibilità di una villetta ad Aspra, vicino Bagheria. Nel giugno 1994 Matteo e “Tecla” sono anche andati in vacanza insieme in Grecia . All’epoca Messina Denaro si faceva chiamare Matteo Cracolici. C’è stata anche un’altra vacanza in un residence a San Vito Lo Capo, che risale all’agosto 1995. La corrispondenza rivela i termini della relazione tra i due: «Ho voglia di darti tantissimi baci, mi manchi un mondo», gli scriveva lei. E ancora: «Avrei voluto conoscerti fin da piccola e crescere con te. Sicuramente te ne avrei combinate di tutti i colori perché da bambina ero un maschiaccio».
Maria Mesi ebbe anche un ruolo nella scoperta della passione per i videogiochi che ha avuto Matteo Messina Denaro. Gli piaceva la console Nintendo e la donna gli consigliava i giochi: «Ti prego, non dirmi di no. Desidero tanto farti un regalo. Sai, ho letto sulla rivista dei videogiochi che è uscita la cassetta di Donkey Kong 3 e non vedo l’ora che sia in commercio per comprartela. Quella del Secret of Maya 2 ancora non è arrivata. Sei la cosa più bella che ci sia». Si è poi saputo che Messina Denaro giocava con la serie Lara Croft e con Super Mario Bros, e gli piacevano anche i giochi di calcio e d’avventura. Maria Mesi era stata poi arrestata il 14 giugno del 2000, con l’accusa di favoreggiamento. Adesso, a distanza di 23 anni, è stata nuovamente iscritta nel registro degli indagati con la stessa accusa.