Televisione: 7.000 canali gratis, altro che Canone RAI: scarica questa app e non paghi più un centesimo allo Stato

Televisione (Pexels) PalermoLive
Il Canone Rai è obbligatorio anche non guardando la rete pubblica, ma esistono app che danno accesso a tanti altri canali.
Il Canone Rai è un’imposta italiana sul possesso di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni televisive. Il suo pagamento è obbligatorio indipendentemente dall’effettivo utilizzo dell’apparecchio o dalla visione dei programmi Rai.
La ragione principale per cui si paga il Canone Rai è quella di garantire un finanziamento stabile e indipendente per la RAI, che svolge un ruolo di servizio pubblico nell’informazione, nella cultura e nell’intrattenimento. Questo modello di finanziamento è comune in molti paesi europei, sebbene le modalità di riscossione possano variare.
Nel corso degli anni, il Canone Rai ha subito diverse trasformazioni. Fino al 2016, veniva pagato tramite bollettino postale. Per contrastare l’evasione, dal 2016 il pagamento è stato incluso nella bolletta dell’energia elettrica per i residenti, con un addebito rateizzato. Questa modalità ha significativamente ridotto l’evasione. Inizialmente fissato a 100 euro, l’importo è stato poi ridotto a 90 euro annui e, per il 2024, era sceso a 70 euro. T
Il costo attuale del Canone Rai per il 2025 è di 90 euro all’anno. Questo importo viene addebitato in rate mensili di 9 euro sulle bollette della luce per i titolari di utenza domestica residente. Esistono alcune categorie di esenzione, come gli anziani con basso reddito. Il mancato pagamento comporta sanzioni e procedure di riscossione coattiva.
Le piattaforme streaming
Negli ultimi anni, il panorama dell’intrattenimento audiovisivo ha subito una profonda trasformazione con l’ascesa delle piattaforme di streaming. Servizi come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e molti altri hanno conquistato un numero sempre maggiore di utenti, spesso superando in popolarità i canali televisivi tradizionali.
La flessibilità offerta dallo streaming, con la possibilità di fruire dei contenuti su diversi dispositivi e spesso anche offline, ha rappresentato un vantaggio competitivo significativo rispetto alla programmazione rigida dei canali TV classici. Inoltre, le piattaforme streaming investono ingenti risorse nella produzione di contenuti originali di alta qualità, spesso con budget paragonabili o superiori a quelli delle grandi emittenti televisive.
Con le app oltre 7.000 canali
Le applicazioni IPTV offrono l’accesso a un vasto numero di canali televisivi tramite connessione internet, distinguendosi dallo streaming tradizionale per la riserva di banda dedicata. Tra le più scaricate spiccano Kodi, un media center open source con una lunga storia, e VLC per Android, un versatile lettore multimediale anch’esso utilizzabile per l’IPTV.
Altre opzioni popolari includono “Lettore IPTV“, disponibile in versione gratuita con pubblicità e a pagamento con supporto 4K, e “Smarters IPTV Pro: Player”, anch’essa con una versione gratuita supportata da annunci. Infine, TiviMate si distingue per la sua interfaccia moderna e per essere stata tra le prime app IPTV a generare ricavi su Google Play tramite acquisti in-app.