Immaginate che una mattina un amico vi telefoni e vi dica “Ho prenotato un campo alle 14,30, è il centrale di Wimbledon. Ci vediamo lì?”. La situazione è ovviamente surreale, ma se a quelle due persone sostituite Ons Jabeur e Tatjana Maria, e immaginate cosa possano provare due amiche che si ritrovano insieme – in modo totalmente impronosticabile alla vigilia – a giocare la semifinale del torneo più prestigioso del mondo, sul campo di tennis più famoso del mondo, la metafora ha perfettamente senso.
Alla fine ha prevalso la favorita d’obbligo, la tunisina Ons Jabeur, in una semifinale giocata con cuore e sentimento, con colpi da urlo e scambi appartenenti ad un tennis tanto classico quanto fuori moda da strappare anche qualche sorriso, ma piena di classe e di voglia di superare le proprie paure prima ancora che l’amica e rivale dall’altra parte della rete. E così la Jabeur, numero tre della classifica WTA e due del tabellone femminile, sarà la prima tennista africana della storia a giocare la finale di un torneo dello Slam.
La partita è vissuta prevalentemente sulla capacità della Jabeur di far valere la propria indubbia superiorità tecnica e tattica rispetto alla tedesca. Più precisa e potente nei colpi, la tunisina ha avuto un lungo passaggio a vuoto nel secondo set, che la Maria ha saputo vincere con pazienza e intelligenza, ma nel terzo parziale ha piazzato l’allungo decisivo, portandosi 5-0 prima di vincere per 6-2 3-6 6-1.
Alla fine, il momento più bello che in fondo tutti attendevamo, sapendo la profonda amicizia che lega le due ragazze. Dopo il lungo e affettuoso abbraccio sulla rete, la Jabeur ha afferrato per un braccio la Maria e l’ha portata nel centro del campo facendo cenno al pubblico “applaudite lei e non me”. In effetti la tedesca va via da Londra con una semifinale da sogno e una carriera ritrovata, e ha scritto un piccolo pezzo di storia, se si pensa che l’ultima tennista madre di due figli a disputare una semifinale Slam era stata l’australiana Margaret Court nel lontano 1975. Ora la aspettiamo con grande affetto e curiosità a Palermo, dove sarà una delle star dei Ladies Open in programma sui campi del Country da sabato 16 Luglio.
La Jabeur in finale, in programma sabato pomeriggio, affronterà un’altra delle sorprese di questo Wimbledon femminile, la kazaka Elena Rybakina (numero 23 WTA e testa di serie numero 17). La tennista di origini russe ha sconfitto in modo più rapido e semplice del previsto la rumena Simona Halep, che sognava di tornare in finale e vincere dopo il successo del 2019.
Non c’è stata praticamente mai partita, con una Rybakina potente ed efficace soprattutto al servizio, e una Halep incerta e fallosa in tutte le fasi di gioco. Alla fine la kazaka ha chiuso con un doppio 6-3 in appena un’ora e un quarto di gioco.
I precedenti tra la Jabeur e la Rybakina vedono la tunisina in vantaggio per due vittorie a una, l’ultima l’anno scorso al torneo di Chicago dove però la kazaka fu costretta al ritiro nel secondo set. Sempre l’anno scorso a Miami la Jabeur ebbe la meglio in tre set 7-6 4-6 6-2. Tatticamente la gara sarà uno scontro tra il tennis potente e incisivo della kazaka e le traiettorie più precise e varie della tunisina, con l’incognita della superficie, che in teoria potrebbe favorire la maggiore tecnica della Jebeur. Forza contro estro, nell’eterno scontro tra stili differenti.