Tentato omicidio al cimitero dei Rotoli, Lupo resta in carcere ma si esclude l’aggravante della premeditazione
Il tribunale del riesame, in parziale accoglimento dell’istanza proposta dai difensori di Francesco Lupo, gli avvocati Giovanni Castronovo ed Enzo Giambruno, ha escluso l’aggravante della premeditazione contestata all’indagato, confermando l’accusa di tentato omicidio e la misura della custodia cautelare in carcere. Il trentenne è stato arrestato nelle scorse settimane a seguito della sparatoria verificatasi il 22 dicembre scorso nei pressi del cimitero dei Rotoli, a Vergine Maria. Ad incastrarlo le telecamere di videosorveglianza: le immagini mostrerebbero gli istanti dell’agguato ad Antonino Fragali, operaio della Reset, ferito da diversi colpi di pistola.
L’uomo era stato soccorso da alcuni passanti e trasportato d’urgenza a Villa Sofia, dove ha subito un delicato intervento. Successivamente la polizia, intervenuta sul posto, si era recata allo Zen dove vive Francesco Lupo, il quale non ha posto resistenza. In una via del quartiere della periferia nord di Palermo, i poliziotti hanno trovato l’auto usata per l’agguato. Rinvenuti anche un jeans, una felpa, una pistola Beretta e un mazzo di chiavi: erano in un sacchetto gettato probabilmente dalla finestra di un appartamento. Indagini sono in corso al fine di delineare i contorni e il movente dell’accaduto.