Tentato omicidio allo Zen a Palermo, sei condanne
La sparatoria ha visto coinvolte le famiglie Maranzano e Colombo
Sono sei le persone condannate dal gup Annalisa Tesoriere per il tentato omicidio di Giuseppe e Antonino Colombo, padre e figlio allo Zen di Palermo durante una sparatoria avvenuta nel marzo 2021. Si tratta di Letterio Maranzano, condannato a 12 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione; Pietro Maranzano, Vincenzo Maranzano e Nicolò Cefali, 10 anni di carcere; e infine Giovanni Cefali, undici anni di reclusione.
Fondamentale nelle indagini la testimonianza di una donna, la quale ha raccontato come sono andate le cose la mattina del 23 marzo. Il tutto sarebbe nato da una spallata data scherzosamente da Antonino Colombo a un commerciante dello Zen, all’uscita del bar Cheri. I Maranzano avrebbero assistito alla scena e per questo motivo hanno rimproverato Colombo. Poi l’appuntamento tra via De Gobbis, via Patti e via Fausto Coppi poco prima delle 15; da un diverbio, poi qualcuno ha iniziato a sparare, colpendo Giuseppe e Antonio Colombo. I due furono trasportati all’ospedale Villa Sofia con diverse ferite; per il padre necessaria un’operazione per rimuovere uno dei proiettili che hanno raggiunto il trentaquattrenne alle braccia e alla gamba sinistra mentre il ventunenne al gluteo.
ASTIO TRA LE DUE FAMIGLIE
Secondo l’accusa, però, tra le due famiglie già da tempo non correva buon sangue. Infatti, i Maranzano sarebbero stati infastiditi da alcune voci secondo le quali i Colombo volevano mandarli via dal quartiere per la loro arroganza. Lo screzio davanti al bar Cheri sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.