Tentò di uccidere un medico a Palermo, giovane patteggia 5 anni di carcere
Paolo Montalbano, il ragazzo di 23 anni di Ribera (Agrigento), che ha tentato di uccidere un primario dell’Ospedale Cervello di Palermo, ha deciso di patteggiare cinque anni di carcere. Il via libera è stato dato dal gip del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta.
L’episodio risale allo scorso febbraio quando il 23enne ha colpito con un taglierino il dottore Alfredo Caputo, dirigente del reparto endocrinologia oncologica. Le conseguenze per Caputo furono gravi, con ferite al volto e al braccio che lo hanno costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico.
Dietro l’aggressione ci sarebbe stato il rifiuto alla vittima della prescrizione di un farmaco consigliato da un altro specialista. Caputo aveva spiegato al paziente che la somministrazione del farmaco poteva avvenire solo attraverso un ricovero in day-hospital. Il medico sarebbe stato colpito alle spalle mentre era al cellulare,
“Con questa decisione, per la prima volta, si sono aperte le porte del carcere per chi aggredisce un sanitario. E’ un punto di svolta nella tutela della nostra professione e della sicurezza dei sanitari”, ha dichiarato Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo. “Abbiamo deciso di costituirci parte civile anche nel processo contro Paolo Montalbano perché non possiamo più tollerare che chi lavora per la salute della collettività sia esposto a violenze e aggressioni. Questo provvedimento è un messaggio chiaro: chi aggredisce un medico dovrà rispondere delle sue azioni in maniera proporzionata alla gravità del reato commesso”.
Niente attenuanti per l’aggressore: “Nonostante l’accordo di patteggiamento che prevedeva una pena di 5 anni di reclusione, il giudice per le indagini preliminari, Marco Gaeta, ha rifiutato di concedere attenuanti a Montalbano, disponendo il carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ un segnale forte”, ha concluso Toti.