Tentò di uccidere migranti: confermata condanna a 12 anni

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Confermata la condanna a 12 anni di reclusione per il 31enne Luca Traini. L’uomo è accusato di aver sparato ferendo sei migranti, il 3 febbraio 2018, verso le ore 11, a Macerata, con l’aggravante dell’odio razziale. La Suprema Corte ha anche confermato il diritto al risarcimento per le vittime e per le parti civili. Tra queste, il comune di Macerata e la struttura territoriale del Pd.

L’ACCADUTO

Nell’attacco, rimasero ferite sei persone, tutti immigrati di origine sub-sahariana con età compresa tra i 20 ed i 32 anni. Secondo la ricostruzione, Traini sarebbe partito da Tolentino e, dopo aver sparato da un’Alfa Romeo 147 in movimento, sarebbe sceso dall’auto davanti al Monumento ai Caduti cittadino, dove avrebbe fatto il saluto romano e gridato “Viva l’Italia” con un tricolore legato al collo, prima di arrendersi alle Forze dell’Ordine.

I colpi furono esplosi con una Glock 17, pistola semiautomatica calibro 9.

Quel giorno, il sindaco Romano Carancini, diramò l’allerta, invitando i cittadini a restare in casa, avvertendo della presenza di una persona che stava sparando in città e informando di aver già fermato il trasporto pubblico e di aver chiesto alle scuole di tenere i bambini all’interno.