Termini Imerese, incontro dedicato ai Castelli siciliani

L’evento si inserisce nell’ambito del corso di Archeologia medievale promosso dall’associazione “BCsicilia”

A Mussomeli, uno dei più antichi castelli della Sicilia

I Castelli della Sicilia medievale protagonisti dell’incontro in programma a Termini Imerese, in provincia di Palermo, sabato 18 febbraio alle 16:30 nella Chiesa Santa Maria della Misericordia-Museo Civico, in via Giuseppe Mazzini 7. 
L’ appuntamento si inserisce nell’ambito del corso di Archeologia medievale promosso dall’associazione “BCsicilia“, in collaborazione con  il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Museo Civico, l’Università Popolare e la Parrocchia San Nicola di Bari di Termini Imerese. 
I partecipanti al corso, che si articola in nove lezioni e sei visite guidate, riceveranno un attestato. 
Per informazioni, è possibile consultare la pagina facebook BCsicilia oppure inviare una mail a terminiimerese@bcsicilia.it o, ancora, chiamare il numero 346.8241076. 

I RELATORI 

A presentare i contenuti dell’iniziativa sarà Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di “BCsicilia”. 
A seguire, è in programma la conferenza dal titolo “I Castelli della Sicilia medievale” che vedrà quale relatore Ferdinando Maurici, archeologo e attuale Soprintendente del Mare della Regione Siciliana. 
Autore di circa trecento pubblicazioni dedicate alla storia, all’architettura, all’urbanistica e alla topografia medievali siciliane, vanta una formazione cosmopolita. 
Dopo la laurea in Lettere ed un primo dottorato di ricerca in Storia medievale a Palermo, ha proseguito gli studi in Spagna conseguendo la specializzazione in Archeologia medievale all’Università di Barcellona. 
A Barcellona ha ottenuto un secondo dottorato di ricerca in Archeologia cristiana e un terzo in Scienze del Patrimonio culturale all’Università di Girona in Catalogna. 
Ha svolto attività di ricerca per la Fondazione “Alexander von Humboldt ” all’Università di Bamberg in Germania dove ha insegnato Archeologia medievale. 
Docente della stessa materia all’Università di Bologna e alla LUMSA, è inoltre abilitato come professore associato in Storia dell’Architettura. 

GLI ARGOMENTI DELLA LEZIONE 

Sono circa trecento i castelli documentati che sorgono o sorgevano in Sicilia, lungo le coste e nell’interno dell’isola.
Le fonti e le testimonianze relative alle epoche bizantina e musulmana sono esigue, pertanto occorre partire dall’età normanna per ricostruire la storia dei castelli – sia del demanio regio che della feudalità – nel territorio regionale. 
L’età normanna rappresenta il primo grande momento di incastellamento con circa centotrenta strutture attestate dalle fonti.
Federico II aggiunse una serie di interventi, numericamente limitati, localizzati soprattutto nella Sicilia orientale, ma di eccezionale qualità formale.
Il primo Trecento, con la necessità di difendere l’isola dalle incursioni e dai tentativi di riconquista angioini, vide una serie di costruzioni realizzate per volontà del re Federico III il Grande.
Nel secondo Trecento, invece,  una grande ondata di costruzioni castrali fu voluta dall’aristocrazia militare, con alcuni gioielli come il Castello di Mussomeli.
La riconquista aragonese a fine secolo impose nuovamente un rigido controllo monarchico sulla costruzione delle fortezze.
Il governo viceregio garantì,  nella prima metà del quindicesimo secolo, quasi soltanto il mantenimento minimo dell’operatività dei castelli demaniali e il loro armamento con bocche da fuoco.
Pochi i riadattamenti di castelli feudali, come quello di Misilmeri condotto da Matteo Carnalivari.
La minaccia turca nella seconda metà del secolo non comporterà un immediato tentativo di adeguamento dell’architettura fortificata alle artiglierie a polvere.
Ciò comincerà ad avvenire solo verso il 1480: la seconda cinta del Castello di Milazzo è in tal senso il monumento più completo dell’architettura della “fase di transizione” verso il fronte bastionato che, invece, trionferà nel Cinquecento.