Termini Imerese, le musiche di Floriana Franchina per Le Vie dei Tesori

La compositrice siciliana fa riscoprire, con le sue musiche, un luogo dimenticato nella città di Termini Imerese: la chiesa di San Giacomo. Il concerto il 25 settembre alle 11.30 e in replica alle 12.30

Floriana Franchina

Ha ambientato il videoclip “Gocce di mercurio” tratto dal suo primo album d’esordio intitolato Halite all’interno di un luogo insolito come la miniera di sale di Racalmuto. Adesso la compositrice siciliana Floriana Franchina si appresta a far riscoprire, attraverso la sua musica, altri luoghi magici della Sicilia, nell’ambito del festival Le Vie dei Tesori. La prima tappa sarà sabato 25 settembre, con due concerti uno alle 11.30 e uno alle 12.30, all’interno della chiesa di San Giacomo a Termini Imerese

Protagoniste saranno le musiche di Halite, album composto dalla Franchina durante il periodo del lockdown. Un disco che ha raggiunto dopo pochi mesi dalla sua uscita oltre 300 mila streams su Spotify. “Il mio intento è quello di valorizzare, attraverso la mia musica, luoghi poco conosciuti o di solito non accessibili”, spiega Floriana Franchina. “È stato così per la miniera di Racalmuto e sarà altrettanto anche a Termini Imerese, grazie a questo concerto in un luogo straordinario”

Il titolo del suo album Halite, termine greco che si traduce in pietra di sale, è ispirato proprio dalle miniere di sale di Racalmuto, luogo dal quale persino lo scrittore Leonardo Sciascia ha tratto spunto per il suo “I carusi di Regalpetra“.

Halite, il sale

“Il titolo dell’album Halite rievoca, infatti, proprio questo elemento: il sale. Così essenziale per la nostra vita, come lo è la musica per me”, continua la compositrice, che prosegue. “Il disco, infatti, non vuole essere una cosa fine a se stessa, ma piuttosto un modo per unire musica, arte e territorio insieme”.

Floriana Franchina

E così le note della Franchina, per questa occasione, accompagneranno i visitatori alla scoperta della Chiesa di San Giacomo Apostolo di Termini Imerese. Edificio le cui origini risalgono, presumibilmente all’epoca paleocristiana, ex cattedrale e sede del dell’antico vescovado bizantino. Struttura scampata in parte ad un bombardamento del 1943, in seguito al quale l’edificio subì dei danni irreparabili. Da allora la Chiesa di San Giacomo è priva della copertura, condizione che attribuisce al luogo sacro un particolare fascino a chi per la prima volta vi accede.

Floriana Franchina suonerà un pianoforte a mezzacoda modello Avantgrand della Yamaha, che l’azienda giapponese le fornisce per le sue performance.