Zes e non solo aprono nuovi scenari per l’ex Stabilimento Fiat di Termini Imerese

Riguardo al progetto ZES Sicilia, il segretario generale FIOM Sicilia chiede un intervento del governo, nazionale e regionale, al fine di avviare progetti con imprese serie. L’obiettivo sarà il reintegro a lavoro di tutti gli ex operai

Qualche settimana fa è stata confermato e ratificato il decreto che ha istituito le due Zone Economiche Speciali (ZES) stabilite sul territorio siciliano. Soddisfazione era stata espressa dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “È l’epilogo di un laborioso lavoro portato avanti negli ultimi due anni dal mio governo, attraverso gli assessorati per le Attività produttive e per l’Economia, in collaborazione con le Autorità portuali e le organizzazioni di categoria. Si passa adesso alla fase operativa che dovrà rendere concreta questa straordinaria opportunità per le imprese che ricadono nel territorio delimitato”.

LE ZONE COINVOLTE SUL TERRITORIO ISOLANO

Commentando la firma dei decreti istitutivi delle ZES per la Sicilia da parte del ministro del Sud Provenzano, Musumeci aveva anche specificato le due zone coinvolte, una occidentale e una orientale dell’isola: “Sono due le Zone economiche speciali individuate dalla Regione e approvate dal ministero per il Sud: quella della Sicilia occidentale che ha avuto assegnato il 35 per cento della superficie Zes e quella della Sicilia orientale a cui è stato assegnato il 65 per cento”.

LE OPPORTUNITÀ PER TERMINI IMERESE

Tra le zone protagoniste della Sicilia occidentale anche Termini Imerese. In merito a ciò, è intervenuto Roberto Mastrosimone, segretario generale della FIOM Sicilia: “Questo strumento è utile al territorio e alla re-industrializzazione della zona di Termini Imerese. Oltre alla ZES ci sono altri accordi che favorirebbero le aziende che volessero investire qui. Anche il porto è in fase di completamento e, in questo modo, ci sarebbero tutti gli strumenti utili per favorire l’ingresso di aziende in questa zona. Il problema, però, è un altro: quali sono le aziende serie che vogliono investire su questo territorio? In questi anni ci siamo ritrovati di fronte delle imprese che, purtroppo, non venivano qui per investire ma perché sentivano l’odore dei soldi pubblici. Per questo motivo, occorrerebbe uno sforzo importante da parte delle amministrazioni nazionali e regionali affinché le grandi aziende possano sfruttare il nostro territorio in maniera produttiva”.

Anche Gino Cosenza, operaio BLUTEC, ha voluto rilasciare le proprie dichiarazioni, chiedendo il reintegro al lavoro di tutti gli operai: “Dobbiamo rientrare tutti a lavoro. Noi crediamo nella ZES. Non si deve perdere alcun posto di lavoro, tra gli ex operai FIAT, adesso BLUTEC e i restanti dell’indotto. Occorre un progetto di lavoro serio”.