Terrasini, 4 arresti per l’omicidio dell’imprenditore Mike Nepa
Il fatto, avvenuto a settembre, si è risolto con l’arresto di quattro pregiudicati
Il caso risale a settembre, quando l’imprenditore Mercurio Nepa, detto Mike, è stato trovato nella sua abitazione privo di vita. Oggi la svolta nelle indagini che ha portato alla condanna di quattro uomini.
LA TRAGEDIA DOPO IL RITORNO IN SICILIA
Mercurio Nepa era un facoltoso imprenditore che per anni ha vissuto e lavorato a Detroit. Trasferitosi negli Stati Uniti con la madre a quindici anni, dopo la morte del padre, Nepa cominciò la sua scalata e con il tempo riuscì ad accumulare un buon capitale tramite il commercio di pelli. Spinto dal particolare desiderio di passare la vecchiaia nel paese che aveva caratterizzato la sua infanzia, Nepa decise di tornare a Terrasini, paese al quale era affezionato. A settembre la terribile scoperta. La porta della sua abitazione di via Venezia era spalancata e il suo corpo fu trovato privo di vita riverso sul letto. Il corpo presentava segni di legature ai polsi e alle caviglie e la casa appariva a soqquadro. Probabilmente i colpevoli avevano rovistato nel tentativo di trovare soldi o oggetti preziosi.
LA SVOLTA NELLE INDAGINI
Oggi i Carabinieri hanno arrestato quattro pregiudicati, accusati dell’omicidio e della rapina ai danni di Mercurio Nepa, avvenuto il 9 settembre scorso. Le manette sono scattate per Donald Cucciara di Leo, 35 anni; Dario La Perna, 34 anni; Francesco Lo Piccolo, 34 anni; Gaspare Polizzi, 27 anni. Fin da subito l’ipotesi principale era quella della rapina. Le intercettazioni e gli esami sui campioni biologici analizzati dal Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina hanno confermato le iniziali ipotesi e permesso di risalire ai colpevoli. “I presunti autori dell’omicidio, tutti con precedenti specifici – dicono i carabinieri – si sarebbero introdotti nella notte tra l’8 e il 9 settembre 2019 nell’abitazione di Nepa al fine di impossessarsi di contanti e preziosi che l’anziano era solito nascondere in casa. Avrebbero legato mani e piedi a scopo di rapina l’anziana vittima, già affetta da patologie pregresse, e ne avrebbero così provocato la morte per la violenza dell’azione.”
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