Giallo peschereccio Nuova Iside: interverrà un cacciamine per capire cosa è successo

Terrasini, risulta ancora disperso in mare il pescatore Vito Lo Iacono, il più giovane dell’equipaggio. Le ricerche, dopo più di 20 giorni, sono ancora in atto

Importanti novità riguardo le ricerche in mare del relitto della Nuova Iside, il peschereccio di Terrasini naufragato nei pressi del tratto di mare che va da Ustica a Favignana. Le attività per risalire all’imbarcazione e all’ultimo pescatore disperso nelle acque continuano. È stato richiesto l’intervento di un cacciamine costiero per scandagliare in maniera più dettagliata il fondale marino.

Dopo il tragico evento avvenuto nella notte del 12 e 13 maggio, nelle scorse settimane sono stati ritrovati due dei tre pescatori di Terrasini. Si tratta del 33enne Giuseppe Lo Iacono e Matteo Lo Iacono, il più anziano a bordo. Il corpo del 27enne Vito Lo Iacono è invece ancora immerso nelle acque siciliane in attesa di un ritrovamento. In seguito a queste scoperte sono stati rinvenuti anche un’àncora e un palangaro, particolare attrezzo da pesca, di proprietà della Nuova Iside.

LE ATTIVITA’ DI RICERCA

Nei giorni scorsi la Marina militare ha ristretto l’area su cui effettuare le ricerche grazie all’utilizzo del Panoramic Echo Sounder, un sonar ad alta frequenza capace di rilevare oggetti di medie dimensioni sino a 2.000 metri di profondità. Questa strumentazione pare abbia rilevato alcuni elementi sospetti, oggetto di ulteriori verifiche.

Per queste ragioni è stato richiesto il cacciamine costiero Numana, un’imbarcazione del Comando delle Forze di Contromisure Mine e del Gruppo Operativo Subacquei del Raggruppamento Subacquei ed Incurso della Marina Militare, dotata di particolari tecnologie. Attraverso questa nave è possibile svolgere attività di localizzazione, identificazione, neutralizzazione di mine navali, residuati bellici e ordigni. Utilizzato spesso anche per la ricerca di reperti archeologici depositati in mare. L’equipaggio è costituito da 44 unità militari, dotato anche di un sonar alta scoperta e veicoli subacquei filoguidati. Come il Multipluto, un mezzo in grado di acquisire immagini sul fondale marino fino ad una profondità di oltre 1500 metri.


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