Domani, lunedì 29 maggio, si svolgerà la protesta da parte dei lavoratori Amap davanti alla sede della Prefettura di Palermo, in via Cavour. Il sit-in è in programma dalle ore 8 alle 12.
Un paio di giorni fa è scattata l’operazione del sequestro dei beni in capo alla società. I maggiori vertici sono indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche aggravata dalla qualifica di “incaricati di pubblico servizio”. Secondo le indagini, il danno causato sarebbe superiore a 100mila euro ai danni dell’Unione Europea. L’inchiesta, in particolar modo, si è focalizzata sul prestito agevolato di circa 20 milioni di euro che la società pubblica aveva ottenuto dalla Bei per gli investimenti nel settore della produzione di acqua potabile e trattamento delle acque reflue.
I vertici avrebbero consapevolmente omesso di comunicare, tra il 2017 e il 2020, “gravi e reiterate violazioni, anche di rilevanza penale, in materia ambientale”.
Quali adesso i possibili scenari? Per risanare il debito, rischierebbero lo stipendio circa 700 dipendenti della società. I sindacati hanno lanciato un grido d’aiuto parlando di rischio emergenza nei comuni gestiti dall’Amap, una quarantina tra capoluogo provincia. Tutto questo potrebbe riversarsi su utenze e forniture d’acqua potabile, travolgendo non solo il capoluogo ma anche l’intera area metropolitana.