Terremoto in Turchia, si cerca un italiano: “La Farnesina non è riuscita ad entrare in contatto con lui”

Atterrato intanto ad Adana il contingente italiano dei vigili del fuoco inviato in soccorso alla popolazione colpita dal sisma

terremoto

Mentre continuano ad arrivare immagini drammatiche del terremoto che nella giornata di ieri, 6 febbraio, ha colpito la Turchia e la Siria, giunge la notizia di un italiano presente sul posto per ragioni di lavoro e che attualmente manca all’appello. A confermare quella che inizialmente era solo una voce è Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno – si legge in un tweet -. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”. 

Terremoto in Turchia, inviati vigili del fuoco anche dall’Italia

Alle 6, ora italiana, è intanto sbarcato ad Adana, in Turchia, il contingente dei vigili del fuoco inviato in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto. Trasportata con un aereo C130 dell’Aeronautica Militare, partito nella tarda sera di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, la squadra è composta da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio.

Si tratta di personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato in analoghe emergenze in Italia e all’estero. Nel gruppo, anche 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.

Subito dopo il sisma, la comunità internazionale si è mobilitata per fornire assistenza alla Turchia e alla Siria. Offerte di aiuto sono arrivate dall’Onu, dalla Nato, dall’Unione Europea e da moltissimi Stati, Italia inclusa.

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