Arrivano i test rapidi da fare negli studi dei medici di base: risultato entro un’ora

A breve si potranno fare negli studi dei medici di famiglia i test rapidi antigenici per la diagnosi di positività al SarsCov2, Si potrà avere il risultato entro un’ora. Occorre comunque il tampone di conferma

Con l’andamento preoccupante della curva del coronavirus, in molte regioni è aumentata in maniera esponenziale la richiesta di tamponi.I presidi ospedalieri di tante città in cui è possibile effettuare i test per Covid-19 sono presi d’assalto da una grande quantità di cittadini. Perché  quelli preoccupati di avere i sintomi del virus si  uniscono a coloro che, invece, devono fare i tamponi in quanto inseriti dai medici di base, come da protocollo,   nella piattaforma informatica regionale. Così si creano interminabili file, dove sono presenti anche  bambini, donne incinte ed anziani che sono costretti ad aspettare molte ore per poter effettuare il tampone.

ARRIVANO I TEST RAPIDI

Questo problema potrebbe trovare una soluzione con l’arrivo negli studi dei medici di famiglia di cinque  milioni di test rapidi antigenici per la diagnosi di positività al SarsCov2. Saranno disponibili a breve, e tanti cittadini potranno effettuare l’esame senza lunghe estenuanti attese, ed avere il risultato entro un’ora. Del progetto, promosso dalla Federazione dei medici di medicina generale Fimmg, ne ha parlato il premier Conte, e  partirà a breve.  Si inizierà  dal Lazio, negli studi dei medici che daranno la disponibilità,  L’obbiettivo, ha spiegato il segretario della Fimmg è decongestionare i drive-in delle Asl, e inoltre riuscire a differenziare le patologiie nelle fasi iniziali, per riuscire ad isolare prima possibile i pazienti Covid.

VELOCIZZARE I TAMPONI

Quando il test rapido risulta positivo, per la conferma è comunque  necessario effettuare il tampone molecolare. Questo significa che per accorciare davvero i tempi   c’è  la necessità di armonizzare le attuali procedure. Occorre eliminare  la confusione delle tante  norme diverse che esistono attualmente  a livello di Regioni, province o anche di singole Asl. Perché per ora non tutti i medici possono prescrivere direttamente il tampone: la metà deve inviare la richiesta al Dipartimento prevenzione della Asl, che prende in carico il paziente e lo convoca per il test. Per velocizzare il processo occorre che in tutta Italia i medici possano effettuare direttamente la richiesta di tampone, per avere certezza dei tempi di esecuzione. Altrimenti per il cittadino positivo, l’operazione test rapidi negli studi dei medici rischia di trasformarsi in un parcheggio. In molti saranno costretti ad  attendere chissà quanto tempo per avere un risultato definitivo