La recensione che vi proponiamo oggi, cari lettori di Palermo Live, è sul filosofico andante.
Ma non preoccupatevi, nulla di trascendentale! (se non avete riso, lo capirò. Umorismo spicciolo).
Oggi parliamo di una serie molto famosa, The Walking Dead. Non esattamente adatta ai deboli di cuore, soprattutto verso le ultime stagioni, questa serie è un capolavoro di suspence, splatter e filosofia. E ora scopriremo perché.
In questo telefilm la prima cosa che colpisce, in realtà, non è la filosofia. Sono, più probabilmente, le budella.
Per gli amanti dell’horror questa serie non è particolarmente spaventosa, ma per chi non è abituato a questo genere di produzioni, la quantità di scene spaventose è assolutamente perfetta. Se avete bisogno di quel pizzico di adrenalina nelle vostre giornate, che tuttavia vi permetta di dormire la notte, avete trovato la serie che fa per voi. Ambientata in un mondo dove una spaventosa e misteriosa circostanza ha fatto diffondere un morbo che trasforma le persone in non-morti, questa serie vi affascinerà. Il protagonista è un vice sceriffo che, risvegliatosi dal coma, si ritrova in un ospedale abbandonato e terribilmente inquietante, solo e senza la minima idea di dove siano sua moglie Lori e suo figlio Carl. In uno stato confusionario esce dall’ospedale e fa una terribile scoperta: quel luogo è pieno di cadaveri. Tornando a casa il povero Rick capirà l’amara verità: un terribile virus ha ridotto la città nel caos e i morti cercano di divorare i pochi vivi rimasti. Nella ricerca di un nuovo modo di vivere, i sopravvissuti faranno i conti col dolore di veder morire i propri cari, senza che essi siano a tutti gli effetti morti.
Ad un certo punto della narrazione, però, la cosa filosoficamente affascinante è notare che i morti intenti a “inseguire” lentamente le proprie prede sono quasi… tristi. O meglio, suscitano una certa dose di pietà. Sono anime perse, in preda ad un istinto animale, nient’altro che carne. Ed ecco che, verso le ultime stagioni, le azioni più orride e sanguinolente non saranno compiute dai morti, ma dai vivi. Si creeranno nuove comunità, nuove regole, nuove dimensioni in cui sopravvivere a quella nuova normalità.
Ma non tutte le soluzioni vi sembreranno umanamente accettabili. E così, alla fine, coloro di cui avrete più paura saranno gli umani.