Da avvocato ad avvocato. Da Paolo Conte a Ennio Tinaglia, storie di toghe ispirate. E qui mi becco la prima querela, ovviamente di competenza del tribunale di Genova: siamo nel campo della diffamazione pura.
Potrei difendermi dicendo che si tratta di semplice citazione e che il plagio della simpatia nel nostro mondo
non è reato.
Solo così l’avvocato Ennio la sfangherebbe, dopo aver emulato Gigi Proietti, riprodotto Giorgio Gaber,
richiamato Herbert Pagani. Paolo Conte è un altro monumento, la cui musica l’avvocato palermitano ha
piegato per un ragionamento sull’Italia al tempo del Covid. Con il sorriso sulle labbra e l’incazzatura tenuta a freno, perché dalla sua attività sui social è chiara l’insofferenza verso la clausura forzata e certe misure restrittive ritenute eccessive rispetto alla situazione siciliana. Ma siccome l’uomo è di ragionamento fine, protesta alla Petrolini, con la perculata che corre sul filo del nonsense. E proprio per questo, vostro onore, ci appelliamo alla clemenza della corte. E, per via delle attenuanti appena esposte, chiediamo che la pena venga commutata in un semplice applauso.