Tirrenia, commissari fanno causa a Onorato:”Favorita Moby a scapito di Cin”
“Lui non è per i marittimi italiani, come scrive sulle navi. Ha preso Tirrenia per distruggerla”, commenta un ex dipendente
I commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria hanno citato in giudizio la holding “Onorato Armatori srl” e “Moby”. Quest’ultima, in qualità di proprietaria di “Cin”, Compagnia Italiana di Navigazione a capo di Tirrenia dal 2012, avrebbe approfittato di benefici legati a flussi di denaro gestiti dall’interno. In particolare, secondo i bilanci resi noti, l’imprenditore Vincenzo Onorato ha trasferito, negli anni, ingenti quantità di denaro dalle casse di “Cin” a quelle di “Moby”, entrambe di sua proprietà. Si tratta di 128 milioni euro complessivi, mai più tornati nelle disponibilità della società formalmente a capo di Tirrenia.
Il debito di Moby nei confronti di Cin si riversa a catena anche su Tirrenia in amministrazione straordinaria, con la quale Onorato risulta ancora debitore di 180 milioni di euro, in seguito all’acquisto della compagnia navale avvenuto nel 2015. Per questo, in seguito ad un istanza di fallimento presentata dalla Procura di Milano, lo scorso 25 maggio l’imprenditore aveva inoltrato una richiesta di “concordato in continuità”. Tuttavia, secondo le condizioni proposte per evitare il fallimento, l’imprenditore chiederebbe allo Stato di rinunciare alla maggior parte del credito.
Per questo i commissari hanno intentato una causa nei confronti del gruppo Onorato, soprattutto in riferimento ai 128 milioni transitati da Moby a Cin e mai tornati al mittente. Attraverso la causa civile si vuole arrivare ad ottenere un’ordinanza esecutiva per 43,8 milioni, e la condanna per Moby a risarcire Cin di quanto dovuto, compreso i danni dovuti alle scelte errate di gestione. Secondo alcune indiscrezioni adesso sarebbe pronto, come risposta alla mossa dei commissari, un nuovo piano di concordato da presentare lunedì prossimo.
“HA PRESO TIRRENIA PER DISTRUGGERLA”
Quando la nave affonda, è proprio il caso di dirlo, spesso a farci le spese sono i dipendenti. “Negli anni ’60 Tirrenia sostituì le navi di Onorato con le proprie in Sardegna, e da allora lui ha sempre cercato vendetta. Non è vero che lui è a favore dei marittimi, come scritto sulle navi. Lui ha preso Tirrenia per distruggerla. – Il pensiero di Angelo Siciliano, ex macchinista Tirrenia. – Ha venduto 4 navi, ma questi soldi dove sono andati a finire? Io e molti altri dipendenti in pensione siamo ancora in attesa del tfr, soldi che non vedremo mai perché lui ha fatto bloccare i fondi.
Tuttavia – specifica Siciliano – tutti noi non abbiamo firmato niente con Onorato. Quando la Tirrenia è passata a Cin nel 2012 con Ettore Morace, abbiamo firmato per passare da “Tirrenia” a “Tirrenia – Cin”. Quando invece Morace ha lasciato per cedere a Onorato, di noi non ha firmato nessuno, quindi i dipendenti ufficialmente non fanno parte della Moby.
Un’altra grandissima bugia – prosegue l’ex dipendente – è che noi siamo 6000 dipendenti, ma non è vero. Se si sommano tutti gli assunti con regolare posto di lavoro in Tirrenia saranno circa 400/500 persone. Tuttavia, nel suo conteggio lui include tutti gli stagionali con il “turno particolare”, anche quelli che si imbarcano per uno o due mesi. Ho visto liste in cui figurano anche persone decedute o in pensione da anni.
PAROLA D’ORDINE “RISPARMIO”
“Abbiamo perso la Catania/Brindisi/Ravenna e la Cagliari/Napoli/Palermo – spiega Angelo Siciliano – Ci ha fatto perdere tre linee perché ha venduto le navi da carico e si è messo i soldi in tasca. Io lavoravo giù, mi occupavo del funzionamento delle macchine. In cinque anni, dal 2015 al 2020, non ha mai mandato materiale per lavorare, ci faceva camminare con dei macchinari scaduti. L’ordine era risparmiare, ma sulle navi della Tirrenia. Però lui con i soldi della convenzione aggiustava le sue navi della Moby. Infatti i soldi per ristrutturare tutte le cabine del ‘Moby Tommy’ li ha presi dalla sovvenzione che lo Stato gli dava per Tirrenia.
Anche il concordato che ha chiesto ora è tutta una messa in scena – Conclude Siciliano – Ragionando, Se io Tirrenia avanzo dei soldi da te, ti faccio vendere le mie navi per darmi i miei soldi? Con la scusa di prendere altre navi, ma con prestazioni inferiori, con cui l’azienda andrebbe ulteriormente a perderci.”