Todaro Winery presenta Calici di Stelle 2024: “Sarà un’esperienza enogastronomica a 360 gradi”
“Fare agricoltura, ma in generale fare impresa in Sicilia non è non è semplice. Ci vuole molto coraggio e molta forza d’animo, però vedo che adesso le nuove generazioni sono più propense all’innovazione”
Una passione per il vino tramandata da generazione in generazione. Giuseppe e Adriano Todaro, fratelli e proprietari della Todaro Winery, dal 2002 hanno abbracciato in toto la filosofia dell’agricoltura biologica, facendo tesoro degli insegnamenti di nonno Giuseppe. “Il vino per noi è come una persona cara da trattare con cura e dedizione in ogni momento, dalla potatura alla raccolta effettuata a mano fino all’invecchiamento in barriques di rovere francese”.
Quest’anno, ancora una volta, Todaro Winery aprirà le porte della sua cantina in occasione della rassegna “Calici di Stelle” proponendo un programma inedito. Un evento che non si limiterà ad una semplice degustazione, ma rappresenterà una vera e propria esperienza enogastronomica. A raccontarci qualcosa in più sui suoi vini, sull’azienda e sull’inizio di questa nuova avventura firmata “Calici di Stelle” è stato Giuseppe Todaro.
La Todaro Winery dal 2002 abbraccia la filosofia del biologico, in che modo le diverse tecniche utilizzate differenziano i vostri vini?
“Un vino biologico rispetto a un vino convenzionale contiene una serie di sostanze che non sono nocive per la salute. Molte persone quando vengono a trovarci la prima volta ci dicono “io non bevo vino perché mi viene mal di testa”. Con i vini biologici la probabilità che si manifestino queste piccole patologie è notevolmente ridotta proprio per l’assenza di alcune componenti che molto spesso troviamo nei vini tradizionali. Proprio per questo nei nostri vigneti non utilizziamo nessun fertilizzante o concime chimico”.
Quanto è difficile per due giovani fratelli fare impresa nel settore agricolo in Sicilia e quali invece possono essere i punti di forza?
“Fare agricoltura, ma in generale fare impresa in Sicilia, non è semplice. Ci vuole molto coraggio e molta forza d’animo, però vedo che adesso le nuove generazioni sono più propense all’innovazione. Abbiamo idee che molto spesso seguono la stessa lunghezza d’onda e penso che in futuro, associandoci anche con altre aziende, si riuscirà a valorizzare tutta la nostra produzione. Nei giovani c’è proprio una grande voglia di fare e di creare a partire da tante idee nuove”.
Si è parlato parecchio della siccità che imperversa sulla Sicilia e di un’annata drammatica per i vigneti. Come state combattendo e affrontando questa difficile situazione?
“L’anno scorso per noi è stata un’annata particolarmente disastrosa. Quest’anno con l’assenza di piogge, si prospetta un’altra annata non tanto facile. Un fatto piuttosto insolito, se non addirittura raro, è la vendemmia a luglio. Molte cantine negli ultimi giorni hanno già cominciato con la vendemmia, una cosa forse mai vista prima dovuta proprio a questa difficile situazione. Nel nostro caso stiamo “combattendo” la siccità grazie ad alcuni laghetti che si trovano nei nostri appezzamenti, riusciamo ad attingere un po’ d’acqua per garantire quel minimo di irrigazione necessaria per non mandare in blocco la produzione delle nostre vigne. Capisco che è una situazione drammatica perché chi non ha possibilità di attingere acqua, chiaramente quest’anno sarà messo molto male”.
Da agricoltori impegnati in prima linea, quanti danni sta arrecando alla vostra azienda questa drammatica situazione?
“Ad oggi, per fortuna, grandi danni non ce ne sono stati. Avremo sicuramente qualche calo di resa, quindi parliamo di peso dell’uva, però nell’ottica di una cantina che fa vini di qualità il calo di resa può essere visto in un certo qual modo come ottimale. Dove hai un calo di resa hai un miglioramento della qualità del prodotto. Potremmo dire che il danno può essere trasformato in miglioria, perché non ho tanta produzione, però avrò più qualità. Il mio prodotto sarà più concentrato e dunque qualitativamente più buono”.
Calici di Stelle alle cantine Todaro, cosa ci si deve aspettare?
“Quest’anno per la rassegna Calici di Stelle abbiamo deciso di fare questo evento nella cantina presso la nostra tenuta a San Giuseppe Jato. Sarà un evento un po’ diverso rispetto al solito Calici di Stelle. Oltre al tour della cantina, la degustazione dei vini, verrà fatta una cena conviviale con tutti gli ospiti. Ma la novità, sicuramente, è che da quest’anno inseriremo dei banchi espositivi. Abbiamo quindi aperto la nostra cantina ad altre aziende. Chi verrà, oltre a degustare i nostri vini e partecipare ad una cena, avrà la possibilità di scoprire altri prodotti: dai formaggi agli amari, agli oli e alle marmellate di altrettanti piccoli produttori, nostri partner, con i quali collaboriamo. Si tratterà di fare un’esperienza enogastronomica a 360 gradi. Da poco si è aggiunta un’associazione di artigiani che esporrà i propri quadri e le proprie creazioni. Cercheremo di offrire un’esperienza vera e propria, non il semplice tour della cantina e la cena come in molti altri posti”.
Una “chicca” che secondo lei stupirà i vostri ospiti durante la serata?
“Noi proporremo, e sarà più volte degustabile durante la serata, il nostro Rosato Ancestrale. È un vino frizzante rifermentato in bottiglia dal proprio mosto derivante da uve Perricone. Ovviamente, in serate calde estive come queste, è un vino molto simpatico e, penso, sarà una bella scoperta per chi verrà a degustare questo prodotto”.