Il Tribunale ha tolto i figli a 12 mafiosi e trafficanti siciliani

“Liberi di scegliere”, il progetto del presidente del Tribunale dei minorenni di Catania è diventato un libro ed anche un film di successo con Alessandro Preziosi, trasmesso in televisione

Dal mese di settembre dell’anno scorso, Roberto Di Bella è il presidente del Tribunale per i minorenni di Catania. È lo stesso giudice che durante la sua esperienza di presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria ha allontanato dalle famiglie d’origine ottanta figli di boss, sottraendoli a un destino criminale. Questa volta, come si legge su Repubblica Palermo, i provvedimenti di decadenza della responsabilità genitoriale li ha firmati nei confronti di mafiosi siciliani e trafficanti di droga vicini alle cosche. Dodici provvedimenti, due dei quali riguardano boss di primo piano di Cosa nostra catanese. È la prima volta che accade in Sicilia.

“LIBERI DI SCEGLIERE”

«L’altro giorno ─ dice Di Bella ─, il figlio di un mafioso mi ha detto: “Da questo palazzo sono passati mio padre, i miei zii e i miei fratelli. Io voglio una vita diversa, grazie per avermi portato via”». Il giudice spiega: «I figli vivono adesso in comunità o in altre famiglie, lontano dal contesto di origine, secondo il progetto ormai sperimentato in Calabria». Lui vuole offrire a questi ragazzi un’alternativa, al più presto. Altrimenti, dice, verranno reclutati dai clan. Questo è il suo progetto “Liberi di scegliere”, che è diventato un libro ed anche un film di successo con Alessandro Preziosi. Ma è, soprattutto, un protocollo d’intesa che vede insieme i ministeri della Giustizia, dell’Interno, dell’Istruzione, la Direzione nazionale antimafia e l’associazione Libera.

SI FANNO AVANTI LE MAMME CHE VOGLIONO ROMPERE CON IL PASSATO

«L’obiettivo — dice ancora Roberto Di Bellaè assicurare una concreta alternativa ai minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata e anche ai familiari che si dissociano dalle logiche criminali». A Catania infatti si sono già fatte avanti alcune mamme. Proprio come era accaduto in Calabria. Hanno avuto problemi con la giustizia per accuse di mafia e droga. Il presidente del Tribunale per i minorenni racconta: «Ci hanno manifestato la loro intenzione di rompere con il passato e andare via con i loro figli dalle famiglie di origine. E sulla base di quanto previsto dal protocollo verranno sostenute, per poter iniziare una nuova vita. Determinante è il contributo di Libera».