Torna libero Rudy Guede, l’unico condannato per l’omicidio di Meredith

Pur essendo l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, “in concorso” con persone rimaste sconosciute, Guede ha sempre negato ogni responsabilità

Un paio di giorni fa il magistrato di sorveglianza di Viterbo ha ordinato la liberazione anticipata di Rudy Guede, cittadino ivoriano. È l’unico condannato per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto l’1 novembre del 2007 a Perugia. Guede, condannato per concorso in omicidio con rito abbreviato a 16 anni di carcere, li aveva trascorsi quasi tutti nel carcere di Viterbo. Il fine pena di Guede era previsto per il 4 gennaio del 2022: Fabrizio Ballarini, l’avvocato di Guede, ha detto che il magistrato di sorveglianza di Viterbo ha anticipato la sua liberazione in base all’articolo 54 dell’ordinamento penitenziario, che dispone la liberazione anticipata quando il detenuto partecipi attivamente all’opera di rieducazione prevista dalla pena.

L’UNICO CONDANNATO, GLI ALTRI ASSOLTI

Questo il commento dell’avvocato: «È il momento conclusivo di una vicenda dolorosa. Il primo pensiero va alla vittima e alla sua famiglia. Rudy Guede ha fatto un percorso rieducativo eccellente: un percorso riconosciuto anche dal magistrato di sorveglianza». Pur essendo l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, “in concorso” con persone rimaste sconosciute, Guede ha sempre negato ogni responsabilità. Ha ammesso la sua sua presenza nella casa del delitto, compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007. Ma ha sempre sostenuto di avere cercato di soccorrere la studentessa inglese accoltellata mentre lui era in bagno». Alla sua identificazione la polizia è arrivata dall’impronta di una mano insanguinata e da altre tracce di Dna.

ARRESTATO IN GERMANIA

La notte dell’omicidio Guede è scappato dalla casa di Meredith, raggiungendo poi la Germania, dove venne però arrestato il 20 novembre del 2007. Condotto in Italia è stato l’unico dei coinvolti nella vicenda a essere processato e condannato. Gli altri due imputati, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, sono stati assolti in via definitiva dalla Cassazione. In carcere l’ivoriano si è laureato con 110 e lode in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale. Ha proseguito gli studi occupandosi di narrazione cinematografica. In virtù della sua buona condotta, a fine settembre del 2019 il Tribunale di Roma aveva deciso di dargli la semilibertà, permettendogli di collaborare con il Centro studi criminologici di Viterbo per alcune ore al giorno, rientrando in carcere la sera. Da meno di un anno era affidato ai servizi sociali, e ha fatto quotidianamente attività di volontariato.