Torture al carcere di Trapani, il Codacons si costituisce parte offesa: “Si tutelino i diritti dei detenuti”
In merito ai gravissimi fatti emersi dall’inchiesta sul carcere Pietro Cerulli di Trapani, che ha portato all’arresto di 11 agenti di custodia e alla sospensione di altri 14, il Codacons scende in campo e si costituisce parte offesa nell’ambito del procedimento giudiziario.
L’avvocato Danilo Frattagli, presidente provinciale del Codacons di Trapani, ha ricevuto mandato dall’associazione di procedere formalmente per la costituzione di parte offesa, al fine di tutelare i diritti dei detenuti che hanno subito maltrattamenti.
Torture al carcere di Trapani, il Codacons si costituisce parte offesa
Secondo quanto riportato ieri, 25 poliziotti penitenziari sarebbero accusati a vario titolo di reati quali tortura, abuso d’autorità contro i detenuti e falso ideologico. Le accuse, che vedono un totale di 46 indagati, sarebbero state confermate dalle riprese effettuate in seguito all’installazione di telecamere in aree precedentemente non sorvegliate.
Il Codacons rende noto sin d’ora la propria disponibilità ad assistere tutte le vittime di questi presunti abusi, garantendo loro supporto legale e tutela dei diritti.
“Se confermate – dichiara il Codacons in una nota – tali condotte configurano una grave violazione delle norme che sorreggono le funzioni pubbliche a cui devono sottostare gli agenti che dovrebbero tutelare la dignità e i diritti di ogni individuo, anche di chi si trova in stato di detenzione. Per questo motivo, chiediamo che i responsabili vengano destituiti dal servizio e perseguiti con la massima severità prevista dalla legge”.