Salvatore Cascio, è conosciuto da tutti come Totò, il bambino di “Nuovo Cinema Paradiso” il capolavoro di Giuseppe Tornatore. In una intervista concessa alla Stampa, ha rivelato di avere gravi problemi agli occhi. Oggi ha 42 anni e soffre di una una retinite pigmentosa, una degenerazione genetica della retina, difficile da curare. «Grazie a Dio ─ ha detto nell’intervista ─ ci sono delle speranze nelle conquiste future della medicina. Spero sempre nella scienza, bisogna credere nella scienza. Ho tanta fede, ma ho vissuto anni difficili».
Dopo il film di Tornatore con il quale ad otto anni ha vinto l’Oscar, Salvatore Cascio ha partecipato ad altri otto film. In alcuni dello stesso Tornatore, e in altri di Duccio Tessari e Pupi Avati. Sembrava una carriera che stava decollando, ma all’improvviso si è inabissata. «La mia ─ racconta Totò ─ è stata una vita bella, confortata da un buon successo. Poi ho avuto questi gravi problemi agli occhi. Non ne ho parlato mai, se non a chi conoscevo bene. Per quella naturale riservatezza che interviene quando si deve parlare delle proprie cose, soprattutto quando sono negative». Un sospiro: «È la prima volta che lo racconto pubblicamente. Mi ero chiuso in me stesso. Pazzesco».
il conforto è venuto dalle amicizie più intime. Quelle con le quali si sa di poter affrontare certi argomenti: «Ho avuto la fortuna ─ dice Totò ─ di parlare con persone come Andrea Bocelli, Alex Zanardi, Bebe Vio, Annalisa Minetti. Mi hanno trasmesso la loro forza di volontà grandissima e le risorse per dare voce a tutto ciò che ho vissuto. Anche Leonardo Pieraccioni è un amico vero, mi è stato sempre vicino». E Tornatore? «Ci siamo rivisti cinque anni fa per il documentario di una tv giapponese. Anche lì il film ha avuto moltissimo successo. Venne a casa mia, abbiamo un rapporto cordiale».