Tragedia affitti, un cavillo condominiale li banna tutti: 40.000€ di multa ai proprietari | Devi vendere casa per pagarla

Tragedia affitti - fonte pexels - palermolive.it

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Se hai una casa e la vuoi mettere a reddito non sarà più copsì facila affittarla a chi vuoi, ci sono nuove restrizioni e sanzioni

Negli ultimi anni, la diffusione degli affitti brevi ha generato tensioni all’interno dei condomini, spesso sfociate in contenziosi legali. Un caso emblematico si è verificato a Milano, dove una proprietaria di un immobile destinato a bed & breakfast è stata condannata a risarcire il condominio con oltre 40.000 euro per aver violato il regolamento condominiale. La sentenza della Cassazione ha confermato la validità del divieto previsto dal regolamento, sancendo un importante precedente per la gestione degli affitti brevi in contesti residenziali.

La proprietaria dell’immobile aveva avviato un’attività di bed & breakfast in un edificio residenziale del centro di Milano, nonostante il regolamento condominiale vietasse espressamente l’uso degli appartamenti per scopi ricettivi. Nonostante le contestazioni da parte degli altri condomini, la donna ha continuato l’attività, portando il condominio ad avviare un’azione legale per ottenere il rispetto del regolamento.

In primo grado, il tribunale ha stabilito una sanzione di 100 euro per ogni giorno di attività ricettiva, che ha portato l’importo totale a oltre 40.000 euro. La proprietaria ha presentato ricorso per sospendere l’esecutorietà della sentenza, ma nel frattempo ha continuato a gestire il bed & breakfast. La questione è infine approdata in Cassazione, che ha confermato la condanna, ribadendo la legittimità del divieto imposto dal regolamento condominiale.

La sentenza ha riaffermato un principio consolidato nella giurisprudenza italiana: i regolamenti condominiali, se approvati all’unanimità, possono vietare specifici usi degli immobili, inclusi gli affitti brevi e le attività ricettive. Questo significa che un proprietario non può affittare il proprio immobile per scopi diversi da quelli consentiti senza incorrere in conseguenze legali.

Le norme sulla locazione breve

A livello normativo, la legge italiana consente ai proprietari di affittare le proprie abitazioni per periodi inferiori ai 30 giorni senza necessità di registrare un contratto. Tuttavia, questa libertà è soggetta a restrizioni imposte da regolamenti locali e condominiali, che possono limitare o vietare l’attività ricettiva in un determinato stabile.

Secondo l’articolo 1138 del Codice Civile, i regolamenti condominiali possono disciplinare l’uso degli immobili e delle parti comuni. Tuttavia, affinché le limitazioni siano opponibili anche ai futuri acquirenti, l’articolo 2659 del Codice Civile impone la trascrizione del regolamento nei registri immobiliari. Nel caso di Milano, il divieto era chiaramente indicato nel regolamento approvato all’unanimità, rendendo l’attività di bed & breakfast illegittima.

Tragedia affitti - fonte pexels - palermolive.it
Tragedia affitti – fonte pexels – palermolive.it

Le conseguenze per i proprietari

La decisione della Cassazione sottolinea l’importanza di verificare il regolamento condominiale prima di avviare un’attività ricettiva. Anche se la normativa generale consente gli affitti brevi, eventuali restrizioni condominiali possono prevalere e comportare pesanti sanzioni economiche. Questo caso rappresenta un monito per i proprietari che intendono affittare a breve termine senza considerare le regole del condominio.

Il caso di Milano rappresenta un punto di riferimento per altri condomini che vogliono contrastare l’apertura di affitti brevi non autorizzati. La sentenza dimostra che i regolamenti condominiali possono essere strumenti efficaci per tutelare la destinazione residenziale di un edificio e che la loro violazione può avere conseguenze economiche rilevanti per i trasgressori. In un contesto di crescente regolamentazione degli affitti brevi, questa vicenda evidenzia la necessità di un equilibrio tra le esigenze dei proprietari e i diritti dei condomini.