Tragedia a L’Aquila, auto travolge e uccide un bambino nel giardino di un asilo: altri cinque feriti
Un’auto parcheggiata si è messa in marcia all’improvviso, travolgendo i bambini. Uno di loro è morto e un altro gravemente ferito. “Priorità evitare traumi ai bambini che hanno assistito alla scena”, ha dichiarato una maestra
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auto finita in giardino asilo all'Aquila
Un auto parcheggiata in discesa ha travolto sei bambini mentre giocavano nel giardino dell’asilo nido “primo maggio”, a L’Aquila, capoluogo abruzzese. Per motivi ancora da chiarire la vettura, con a bordo un minore, si è messa in marcia sfondando la rete di recinsione della struttura in cui si trovavano i bimbi, tutti tra i tre e i cinque anni. Nonostante le cure immediate uno di loro non è sopravvissuto, e un altro si trova in gravi condizioni.
“Sono profondamente addolorato, non riesco neppure a immaginare il dolore che stanno provando i genitori dei bambini feriti – ha dichiarato Pierluigi Biondi, sindaco di L’Aquila -. Da padre e da rappresentante delle istituzioni sono sgomento. È una notizia terribile: speriamo e preghiamo che il bilancio non si aggravi”.
“Abbiamo appreso questa tragica notizia paradossalmente mentre stavamo festeggiando il primo bambino nato a Fontecchio, nelle aree interne, dopo l’approvazione della legge sullo spopolamento – ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio -. Siamo tutti sconvolti e vicini al dolore delle famiglie. Speriamo che questa tragedia non si aggravi, siamo in contatto con i sanitari per seguire costantemente l’evolversi della situazione”.
LA MAESTRA DELL’ASILO: “EVITARE TRAUMI AI BAMBINI CHE HANNO VISTO LA SCENA”
“La priorità è evitare che i bambini che hanno assistito alla scena restino traumatizzati, sia dall’incidente, con l’auto che ha sfondato il cancello del giardino, sia dal viavai di ambulanze e mezzi di soccorso”. Così ha dichiarato un’insegnante della scuola primaria di L’Aquila, mentre ancora si prestavano i soccorsi ai bambini coinvolti nel tragico episodio. “Con alcuni bambini – ha aggiunto – abbiamo cercato di far finta che si sia trattato di un gioco, o quantomeno di minimizzare, spiegando che oggi i genitori sono venuti a riprenderli in anticipo. Ma quanto è difficile”.