Non ci sarebbe stato alcun contatto con altri mezzi, né alcun segno di frenata sulla scena della strage di Mestre. La Procura di Venezia non ha dubbi e apre l’inchiesta per omicidio stradale plurimo, al momento senza indagati.
Mentre all’obitorio dell’ospedale all’Angelo proseguono le difficili operazioni di identificazione delle 21 vittime, restano per il momento due le maggiori ipotesi del terribile incidente avvenuto ieri sera a Mestre.
Pullman giù dal cavalcavia a Mestre, le telecamere immortalano la tragedia: il VIDEO shock
Una manovra azzardata, con l’affiancamento ad un altro bus e un guardrail vecchio; oppure, un malore dell’autista che non è riuscito a controllare il mezzo. La Procura, inoltre, ha disposto la perizia sul cellulare del conducente, Alberto Rizzotto, 40 anni.
L’uomo era un dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società “La Linea” per il servizio-trasporto dei turisti del campeggio situato a Mestre. A detta dei colleghi, era uno dei migliori, esperto alla guida. Non riescono a capacitarsi di quanto sia accaduto.