Novità importanti sulle indagini che stanno conducendo le forze dell’ordine dopo la “Tragedia di Terrasini” che ha prodotto la morte di due pescatori, la sparizione di un terzo membro dell’equipaggio e l’affondamento del peschereccio Nuova Iside: l’imbarcazione, sparita dai radar lo scorso 13 maggio nelle acque tra San Vito Lo Capo e Ustica, è stata ritrovata a 1.400 metri di profondità a circa trenta miglia dalla costa di Palermo. È stato il cacciamine Numana della Marina Militare a rinvenire il relitto del catamarano.
La procura di Palermo indaga sull’incidente che ha coinvolto la Nuova Iside. Si ipotizza uno scontro con una petroliera. Le ricerche del relitto, adesso terminate, sono iniziate lo scorso 30 maggio e hanno visto scendere in campo i mezzi più sofisticati in possesso della Marina Militare. Dopo aver stretto il campo di ricerche in una determinata zona, il cacciamine Numana ha effettuato controlli avanzati individuando, infine, la sfortunata imbarcazione a 1.400 metri di profondità. La conferma dell’identità del relitto è stata ottenuta grazie ad alcune immagini del nome scritto sulla fiancata. Dalla Marina confermano le difficoltà incontrate nella ricerca del peschereccio: fondale profondo, correnti, situazione metereologica incerta e l’incertezza della posizione, hanno rallentato le indagini. Tutto il materiale è stato spedito agli inquirenti.