Tragico scontro auto-bus: nessuno dei cinque ragazzi morti aveva la patente

I risultati delle prime indagini sullo schianto avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel Bresciano, che è costato la vita a cinque ragazzi

Nessuno dei cinque giovanissimi che sono morti sabato sera a Rezzato, in provincia di Brescia, in un tragico incidente stradale, aveva la patente. Lo hanno appurato gli inquirenti dopo due giorni di indagini per ricostruire l’accaduto e capire le cause di quanto successo. Il gruppo era a bordo di una Polo Volkswagen, guidata quasi certamente dal più grande degli amici, il marocchino Salah Natiq, 22 anni, che ha perso la vita insieme al cugino Imad, 20 anni, all’altro Imad El Harram, 20 anni, e ai due amici Dennis Guerra,19 anni, e Irene Sala, 17 anni, la più giovane. Quindi, secondo le verifiche della polizia stradale nessuno del gruppo doveva essere alla guida del veicolo, prestato da un amico di Salah. Nessuno aveva mai sostenuto l’esame di guida e quindi fra loro non c’era un patentato.

NESSUN DUBBIO SULLA DINAMICA

Sulla dinamica dello schianto non ci sarebbero più dubbi. L’auto si è scontrata frontalmente contro un autobus perché chi guidava ha fatto un errore che è costato la vita ai cinque ragazzi, morti sul colpo. La Procura di Brescia ha già disposto il nullaosta per la sepoltura e le salme sono state restituite alle famiglie. L’autista del pullman, di 58 anni, che viaggiava senza passeggeri, è sotto choc. Non ha potuto fare nulla per evitare l’auto e ha dato che per primo l’allarme. Il violento frontale fatto con il pullman non ha lasciato scampo a nessuno dei cinque ragazzi. L’auto, diventata una trappola mortale, era di un amico che li seguiva con un altro mezzo e, sopraggiungendo, si è trovato l’orrore davanti agli occhi. Comunque le indagini sull’incidente stradale proseguono, ed emergono nuovi dettagli. Tanti i dubbi: disattenzione di uno dei due conducenti? Velocità troppo alta? Asfalto ghiacciato? Di ora in ora emergono nuovi particolari. Ogni nuovo elemento è al vaglio degli inquirenti.