La boccata d’ossigeno per l’asfittica situazione economica di Palermo, oltre che dal trasporto su terra verrà dal mare. Stando agli accordi conclusi, entro pochi anni non solo il sistema tram, ma anche i cantieri navali daranno lavoro a migliaia di persone. Una svolta epocale che, finalmente, dovrebbe segnare un’inversione di marcia nel mondo dell’occupazione del capoluogo siciliano.
Alla luce di ciò che è stato firmato nella sede di Fincantieri a Roma, da Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale, e Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, Palermo si appresta così a divenire uno dei poli navalmeccanici più importanti del Mediterraneo.
Per maggiori chiarimenti, Palermo Live ha contattato Lorenzo Giordano, sindacalista ai cantieri navali nonchè Responsabile per la sicurezza.
“L’accordo è stato preso dalla Fincantieri, dall’Autorità portuale e dai tre più grandi armatori navali: Carnival, Costa ed MSC. A breve, per trent’anni, saranno date loro in concessione le banchine del porto di Palermo. Un passo molto importante – precisa Giordano a Palermo Live – perchè volto a far sì che le navi delle più celebri compagnie crocieristiche, oltre a subire aggiustamenti e modifiche saranno costruite di sana pianta.” Alla domanda se c’è il rischio di andare incontro a cavilli burocratici che possano rallentare il tutto, Giordano è chiaro.”La cifra è già stanziata. Parte dei lavori del bacino di costruzione di 150mila tonnellate sono già fatti. Purtroppo, causa Covid tutto ha subito un rallentamento, ma le varie trivellazioni con annessi collaudi sono stati portati a termine. Bisogna considerare che il suddetto bacino è abbandonato da più di trent’anni”.
“La parte finale consiste nell’avvio del progetto esecutivo, con l’Autorità portuale da un lato chiamata a completarlo e Fincantieri impegnata dall’altro a realizzare gli impianti, ovvero, gru, pompe e quant’altro. Ricordo che fino allo scorso anno, prima che scoppiasse la pandemia, i lavori sarebbero dovuti partire a marzo. Rispettando quella tabella di marcia, il bacino sarebbe stato pronto per la metà del 2023. Adesso è chiaro che, per vedere nascere a Palermo la prima nave i tempi slitteranno un poco.”
Come detto, per la città una grande conquista in termini di occupazione. Immaginare tanti operai pronti a brinadare al nuovo accordo non è difficile.“Basti considerare che alla Fincantieri di Palermo l’ultima nave costruita di sana pianta risale al 2007/2008. Il nostro scalo, di antica concezione, considerato che la nave è portata in mare tramite scivolamento, ha dovuto cedere a impianti maggiormente attrezzati. Soprattutto per una questione di convenienza economica. Finalmente, grazie agli accordi presi anche il nostro bacino sarà a breve competitivo. Tutto ciò porterà occupazione e certamente verranno fatte assunzioni”.
“Fincantieri, di comune accordo con l’Autorità portuale di Palermo, ha ceduto delle area di cui deteneva la concessione. Ciò per costruire una sorta di “U”. Un “Do ut des” che vedrà di contro l’Ente Porto concedere aree in direzione Monte Pellegrino. Ciò – conclude il sindacalista – per il completamento del bacino di carenaggio da 150.000 tonnellate di portata lorda e la realizzazione di una banchina di 300 metri di lunghezza nell’area nord del porto (Acquasanta).”