“Avevamo preannunciato di essere pronti alla mobilitazione dei lavoratori, anche se fino all’ultimo minuto abbiamo sperato che il Governo Regionale nella Finanziaria appena approvata avesse tenuto conto della norma salva Ast. Purtroppo, non è andata così e a questo punto il governo e l’intero parlamento regionale dovranno assumersi la responsabilità di aver lasciato la partecipata regionale in balia delle onde a discapito della continuità aziendale e del mantenimento dei livelli occupazionali”. Così si legge in una nota dei segretari regionali Flit Cgil Alessandro Grasso, Fit Cisl Dionisio Giordano, del Commissario Uiltrasporti Katia Di Cristina, del segretario regionale Faisa Cisal Romualdo Moschella e di Ugl Autoferro Giuseppe Scannella.
“Altro che puntare al rilancio dell’Azienda Siciliana Trasporti, così come aveva fatto immaginare il governo Schifani, promettendo nella Legge di Stabilità 2024-2026 una norma ad hoc da 20 milioni di euro per rimetterla in carreggiata. Norma, poi, improvvisamente scomparsa. In questi mesi – proseguono i sindacalisti – unitamente ai lavoratori, abbiamo fatto di tutto affinché, con atti concreti e con i sacrifici dei lavoratori, il quadro economico della Società venisse risanato, e così è stato”.
“Unitamente alla governance e al direttore generale di Ast spa, abbiamo lavorato convintamente per tenere in equilibrio il bilancio 2023 e ci siamo riusciti, auspicando, però, che la Regione nella qualità di socio unico approvasse i bilanci 2021 e 2022, già adottati dall’azienda, ma così non è andata”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro concludono: “A giorni comunicheremo tempi e modalità del sit-in per presenziare il palazzo della Regione con i lavoratori”.